I criteri ci sono, l’accordo pure. L’identikit della migliore stazione Medioetruria tra le cinque ipotesi in lizza, uscirà dopo l’analisi dei diciannove parametri definiti ieri al tavolo tecnico. Un altro passo avanti nel percorso verso la decisione finale che spetta ai politici e arriverà entro la fine dell’anno. A Roma, tecnici e assessori ai trasporti di Toscana e Umbria hanno chiuso la griglia del "cosa serve", cioè i requisiti, passaggio che guiderà verso il "dove" costruire l’opera.
La partita tra Toscana e Umbria (con la città di Siena ma non i comuni dell’hinterland), si gioca su binari che non si incrociano: Rigutino è la scelta aretina, Creti-Farneta quella umbra. E per marcare il territorio, le due regioni hanno piantato una bandierina in più tra i criteri che nella riunione decisiva prevista a metà ottobre, saranno la base su cui comparare potenzialità e caratteristiche delle cinque opzioni in campo. Tra queste, ci sono anche Montallese, in provincia di Siena e il potenziamento strutturale delle stazioni di Arezzo e Chiusi, dove già sfrecciano i treni veloci.
Le bandierine che, a ben guardare, segnalano l’intensità della partita tra regioni, riguardano il criterio di accessibilità, ovvero le infrastrutture di collegamento con la stazione dell’alta velocità. L’assessore toscano Stefano Baccelli, ha chiesto e ottenuto l’inserimento nel "decalogo" dei criteri, dell’accessibilità ferroviaria. Tradotto: il collegamento ferro-ferro. È la chiave per Rigutino.
Il collega umbro Enrico Melasecche ha chiesto e ottenuto l’inserimento dell’accessibilità su gomma. Tradotto: la superstrada a quattro corsie Perugia-Siena e lo snodo dell’autosole con il casello Valdichiana. Anche in questo caso, la chiave per l’opzione Creti-Farneta-Santa Caterina.
Il prossimo step intermedio è una riunione con i gestori del servizio ferroviario, Trenitalia e Italo, sollecitata da Baccelli e accolta nel vertice romano. Un passaggio non di poco conto, perchè indica l’interesse dei due colossi del trasporto ferroviario su Medioetruria, sopratutto per i volumi di traffico che la stazione può sviuppare.
"Il lavoro procede con un’impostazione ad oggi condivisa. Noi vogliamo che lo studio tecnico dell’analisi multicriteri sia un supporto per le decisioni politiche sulla migliore localizzazione della stazione", spiega Baccelli. Che intanto pensa al coinvolgimento degli enti locali in una partita ormai al giro di boa.