Memoria: ‘Gli occhi della ragione’, quando Mario Battisti salvò 54 vite

La finalità del convegno è stata proprio quella di onorare la memoria dell’evento, a ottant’anni di distanza

Il convegno

Il convegno

Arezzo, 23 ottobre 2024 – Era il 13 aprile 1944, quando la guardia forestale Mario Battisti riuscì a fermare i nazisti e ad evitare un’altra strage, a Badia Prataglia, nello stesso giorno in cui altri innocenti venivano trucidati a Vallucciole, nel Casentino.

Per onorare la sua memoria, il suo coraggio e il senso del dovere, si è svolto nel pomeriggio di ieri, martedì 22 ottobre, nella sala Fanfani di palazzo del Pegaso, il convegno ‘Gli occhi della ragione. Badia Prataglia, 13 aprile 1944’. È intervenuto il vicepresidente del Consiglio regionale, Marco Casucci, con Federico Lorenzoni, sindaco di Poppi e presidente dell’Unione dei Comuni montani del Casentino; Pier Angelo Bonazzoliper Banca della Memoria del Casentino; Paolo Romanelli, che fa parte del direttivo Anpi di Bagno a Ripoli ed è l’autore della ricerca su Mario Battisti; Andreina Battisti, la figlia di Mario Battisti; Paola Ciampelli del corpo carabinieri forestali.

“Sono molto contento, ringrazio l’Ufficio di presidenza per aver accolto la mia proposta in ricordo di Mario Battisti – ha dichiarato Casucci –. Quest’anno ho percorso in lungo e in largo il territorio aretino per ricordare i drammatici avvenimenti di ottanta anni fa. Ricordiamo il Talmud: ‘chi salva una vita, ha salvato il mondo intero’. Cerchiamo di fare in modo di non dimenticarci di fatti come questo.

Bene ha fatto il Comune di Poppi, che ha saputo presentare questa storia in modo che potesse essere conosciuta anche nelle scuole”. La finalità del convegno è stata proprio quella di onorare la memoria dell’evento, a ottant’anni di distanza, ricordare il coraggio e l’altruismo di Battisti, il cui intervento fu decisivo per evitare una strage di civili come avvenne nella stessa giornata a Vallucciole e in altre località casentinesi. Nel corso dell’incontro, è stato proiettato un video con il racconto del partigiano Pasquale Donati, detto ‘il moro’.

“È necessario divulgare la memoria di questi eventi – ha detto Paolo Romanelli –. Quest’uomo ha salvato 54 persone, con il suo valore e il suo coraggio, e sarebbe stato sufficiente ne avesse salvate anche soltanto una. La divulgazione è importante, andiamo anche nelle scuole”.

“La Banca della memoria dell’Unione dei Comuni montani del Casentino è un archivio audiovisivo che raccoglie centinaia di ore di racconti di vita. La storia di Mario Battisti è un atto eroico che vogliamo ricordare e far conoscere”, ha spiegato Pier Angelo Bonazzoli. Andreina Battisti ha ricordato la figura del padre, “una persona normale chiamata ad aiutare e a salvare più di cinquanta persone.

Uscì di casa senza sapere cosa stesse succedendo – ha raccontato commossa –, si mise a parlare in tedesco con il capitano che si trovò di fronte, ebbe il coraggio di controbattere e riuscì a salvare tutte quelle vite. Una cosa bellissima, nello stesso giorno in cui purtroppo altri furono uccisi a Vallucciole e in tutta l’area del Casentino”.

“Questa storia dice tanto della nostra terra – ha dichiarato il sindaco Federico Lorenzoni –. Sono vicino ad Andreina, mia madre è di Gorizia, ha vissuto una vicenda analoga durante la Seconda guerra mondiale. Dobbiamo sempre mantenere la memoria di questi gesti eroici, che costituiscono un esempio per le giovani generazioni.

La nostra popolazione si trovò al centro della linea gotica, pagandone pesantemente il prezzo. Quello che accadde a Vallucciole e altrove poteva accadere quel giorno anche a Badia Prataglia e invece grazie a Mario Battisti tanti giovani di allora hanno continuato a vivere”.