LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Menchetti non si ferma e assume 20 persone

Si allarga ulteriormente l’azienda, ma il titolare spiega: "Non riesco a trovare alcune figure, l’ assistenzialismo demotiva i giovani"

di Lucia Bigozzi

Venti posti di lavoro che non trovano lavoratori. È il male comune di molti imprenditori, grandi e piccoli, della Valdichiana a "caccia" di persone da assumere nella fase post-Covid. È il caso con cui fanno i conti Corrado e Marco Menchetti al timone dell’azienda leader nella panificazione e ristorazione, fondata nel 1948 che oggi dà lavoro a 420 dipendenti nelle varie linee di produzione, dal pane con grani antichi della Valdichiana (su tutti il Verna) e cotto nei forni a legna, ai prodotti gastronomici commercializzati nei 13 punti vendita e i 14 Menchetti Point. Un’ammiraglia che solca il mare di tre province – Arezzo, Siena, Perugia – e già punta a nuovi porti in provincia di Firenze. Tuttavia, senza personale la navigazione rallenta, come capita per il nuovo arrivato di "casa Menchetti" a Lastra a Signa: "È tutto pronto ma abbiamo dovuto rinviare l’apertura perché non si trova personale. Per la nuova attività, in linea con il piano aziendale di espansione, servono diciotto persone; ne abbiamo individuate dieci ma ne mancano altre otto tra baristi, camerieri e addetti alla vendita che non riusciamo a reperire sul mercato", spiega Corrado Menchetti. A dare un ulteriore segnale della "controtendenza" ci sono due dati nel quartier generale di Cesa: "Se prima del Covid, nei nostri uffici arrivavano cinquanta curricula a settimana, ora ne arrivano due-tre; è incredibile ma la gente non cerca, non si propone per un posto di lavoro", osserva Menchetti. L’altro dato riguarda la linea di produzione dedicata alle basi di pizza surgelata, fatta secondo la tradizione artigianale con farine italiane a filiera, già a regime ma che necessita di dieci lavoratori in più rispetto alla "squadra" in campo. Anche in questo caso la lingua batte dove il dente duole perché "non si trovano persone interessate che noi formiamo direttamente in azienda", aggiunge Corrado Menchetti. Il motivo? L’imprenditore condivide con i colleghi di tutt’Italia lo stesso pensiero: "Se le risorse stanziate per bonus e varie forme di welfare fossero impiegate in parte a sostenere i lavoratori con aumenti retributivi in busta paga, e in parte a incentivare gli imprenditori che assumono, si darebbe una mano importante all’economia, anzichè continuare un con sistema che si sta rivelando involutivo". L’impatto sulla linea del surgelato destinata alla grande distribuzione, settore alberghiero e ristorazione, oltre ai canali di chef express in stazioni e aeroporti, è diretto perché la produzione "oggi molto richiesta dal mercato dopo il riavvio dei ristoranti", rischia di non riuscire a tenere il passo proprio nel momento della ripartenza che per i Menchetti "sta andando molto bene".