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Una mensa scolastica
Una boccata d’ossigeno per lei che vive da sola e da sola tira avanti la famiglia.
Lavora in una struttura pubblica ma «per poche ore alla settimana, la remunerazione non è certo alta. Eppoi tra bollette e rate della macchina, la spesa alimentare, non arrivo a fine mese». Chiede l’anonimato è racconta che a giugno dello scorso anno «in prossimità della fine della scuola, ho ricevuto la comunicazione della sospensione del servizio perché non in regola con i pagamenti. In realtà avevo accumulato una cifra che si aggirava intorno ai mille euro, per un errore mio sulla richiesta di esenzione dal pagamento della retta, ma poi anche per difficoltà oggettive che in quel momento della mia vita ho dovuto affrontare».
Tuttavia non è rimasta con le mani in mano e di fronte «alle sollecitazioni del Comune ho deciso di prendere un prestito, e ho fatto subito un saldo della maggiorparte dell’importo. E con grande fatica ho cercato di far fronte a tutto». Da settembre fino ad ora, ha pagato regolarmente le rate della mensa ma si «trascina dietro quelle poche centinaia di euro del debito pregresso che non sono ancora riuscita a pagare». Il 6 febbraio scorso, la mamma valdarnese ha ricevuto l’avviso «della sospensione del servizio se non avessi saldato subito la cifra rimanente. Ho spiegato che in questo momento non sono in grado di far fronte e ho chiesto un appuntamento con gli esperti dell’ufficio scuola e con le assistenti sociali».
Ma lo stop della sindaca al pasto sostitutivo - provvedimento temporaneo come spiega Chiassai perché il regolamento comunale resta in piedi con tutte le sue norme - ha rappresentato una svolta significativa. «Andrò volentieri a parlare con la sindaca e a spiegare la mia condizione. Io non ho pagato la retta perché nel frattempo sono andata a sciare, ho due figli piccoli da tirare su e molte spese da affrontare con uno stipendio basso. Credo che sia opportuno capire per quale motivo alcune famiglie non sono riuscite a regolarizzare la loro posizione nei servizi scolastici. Credo però sia importante che ciò non venga strumentalizzato per propaganda». Perché, ed è questo il suo appello, «va preservata la sacrosanta dignità delle persone».