LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Mercatissimo, oltre 80 mila a tavola. Affari in frenata ma code fino a notte

Traffico strozzato in centro, parcheggi pieni. Partenza subito lanciata. L’Eden svuota di nuovo la movida

Mercatissimo, oltre 80 mila a tavola. Affari in frenata ma code fino a notte

Mercatissimo, oltre 80 mila a tavola. Affari in frenata ma code fino a notte

"Da dove cominciamo?". Alle 10 una signora prende sotto braccio il marito all’inizio di via Spinello, proprio nel punto dove il traffico si avvita in un serpentone che paralizza il centro per ore tra via Roma e via Crispi, e con lui si perde nel più grande banchetto del mondo. Il cappello di feltro di Luigi Maier, il simbolo altoatesino per anni del Mercatissimo, troneggia sul banco dell’amico che ne ripropone i prodotti. Già dalle prime ore del mattino i banchi prendono slancio: non siamo ancora al top di presenze ma già le prime code si allungano davanti alla paella. Da lì in poi l’evento decolla. A mezzogiorno comincia il rito dei pranzi veloci ai banchi del Mercatissimo. La tregua scatta intorno alle 15, ma dura poco e il serpentone di gente non si spezza. Dalle 17 il flusso riparte in maniera massiccia, sempre concentrato tra i Bastioni e l’Eden da una parte e in tutta l’area del parcheggio dall’altra. Al tramonto la scenografia cambia e cambiano le suggestioni. Le luci accendono il luna park dei sapori. I banchi della gastronomia ma soprattutto della birra fanno il pieno, il viale centrale dell’evento è da aperitivo no-stop. L’Eden svuota la movida: restano i capisaldi della città alta ma il centro di gravità si trasferisce nella parte a sud, verso il villaggio dei sapori. Solo un assaggio, almeno sul filo della tradizione, rispetto a quello che sarà oggi e domani. Un fiume che in serata viene misurato in oltre 80mila presenze, il presupposto che sembra destinato a puntare gli oltre trecentomila degli anni migliori del Mercatissimo. Anche se per ora l’approccio ai banchi è prudente, gli affari crescono ma con giudizio: il trend del 2022 si conferma oggi. Ma è pur sempre una cautela che aveva superato i 2 milioni e mezzo di volume di affari. I parcheggi Mecenate e Baldaccio reggono senza problemi il "sacrificio" dell’Eden. Già a mezzogiorno si cammina a fatica, l’assetto dei banchi, studiato dagli strateghi della Confcommercio, bissa un modello che lascia spazio al passeggio e ai tavoli che trasformano l’area intorno ai banchi in piccole trattorie a cielo aperto. L’inaugurazione è a ritmo di samba: il banco brasiliano, non è al suo debutto ma permette di allargare il raggio dei riflettori fino all’estremo dell’Eden. Il direttore toscano Franco Marinoni gongola. Con lui, il vicepresidente di Confcommercio Firenze-Arezzo Francesco Butali e il direttore aggiunto Catiuscia Fei.

L’associazione firma da 17 anni la regia dell’evento, sostenuta da Camera di Commercio, Atam, Comune e Fondazione Arezzo Intour. Al taglio del nastro affidato al prefetto Maddalena De Luca, ci sono i vertici di Coldiretti e Cia che nell’area di San Jacopo aprono la vetrina sui prodotti a chilometro zero. All’inizio, " dicevamo che il Mercato Internazionale permetteva di fare un giro del mondo in 80 stand. Oggi gli stand sono oltre 300 e questo dà la dimensione del successo dell’iniziativa che ha inaugurato per la città un nuovo modo di interpretare i mercati", osserva Marinoni. I numeri del primo giorno danzano sulle sue parole.