Giovedì, venerdì, sabato e quinta domenica di Quaresima, detta anche di Passione. Sansepolcro ritrova il suo vero evento di massa: le Fiere di Mezzaquaresima, simbolo a loro modo della città. Il commercio è infatti un capitolo importante della storia e della tradizione di Sansepolcro, essendo da sempre località di confine e, come tale, di rilevanza strategica anche per scambi e mercati. In ultima analisi, bisogna tornare indietro di quasi mille anni: nel 1057, papa Stefano IX invia all’abate Felice la bolla che gli concede la possibilità di aprire un piazzatico per fare mercato nell’abbazia. I mercati erano momento di incontro fra la gente e portavano soldi, magari anche qualche pestilenza.
In un tempo successivo, ecco spuntare sul calendario le due grandi fiere, così ben distribuite nell’arco dell’anno: il Mercato di Sant’Egidio a inizio di settembre, in onore di uno dei fondatori della città (era il più importante, ma è anche scomparso) e quello primaverile, con al centro il bestiame. L’una, quella di settembre, era detta anche fiera del cocomero; l’altra era quella dei fichi secchi. Nel 1258, con l’edificazione della chiesa e del convento di San Francesco, viene tolta la cinta muraria e portata all’altezza attuale sul lato di Porta del Castello; fino a quel momento, i luoghi in cui si svolgeva il mercato erano l’attuale via XX Settembre e l’attuale via Matteotti. Il periodo dei Malatesta e il successivo passaggio alla Repubblica Fiorentina avevano gettato i presupposti della crescita di Sansepolcro, che con il tempo era riuscita a svilupparsi anche più di Città di Castello, chiedendo a più riprese di potersi staccare e diventare autonoma, anche perché dopo il passaggio all’attuale Toscana non vi erano più ragioni plausibili per continuare a rimanere sotto la diocesi di Città di Castello. L’obiettivo va in porto nel 1520, quando papa Leone X firma la bolla che assegna a Sansepolcro la titolarità della diocesi con il conseguente passaggio a città, dopo che i commerci di panni, la produzione del guado e l’agricoltura avevano creato il benessere economico. Ed è proprio l’incremento del commercio che fa di Sansepolcro, già a inizio del XIV, un luogo di fiere e mercati. Le Fiere di Mezzaquaresima prendono origine dall’antica Fiera di San Lazzaro, che era un mercato del bestiame. Per farla breve, insomma, la fiera del bestiame si è trasformata anche in fiera di articoli vari e centinaia di ambulanti che, provenienti da varie regioni d’Italia, affollano le vie del centro storico con le loro bancarelle, esponendo ogni tipo di mercanzia e richiamando visitatori da tutti i paesi della vallata.