di Claudio Roselli
Un sistema di tubi lungo in totale 74 chilometri e mezzo: è questo il metanodotto Rimini-Sansepolcro, i cui lavori di rifacimento stanno procedendo a pieno regime e lo si può notare percorrendo il tratto iniziale della strada 258 Marecchiese fino al valico di Viamaggio. Snam Rete Gas provvede a programmare e realizzare le opere necessarie per il mantenimento dei metanodotti e degli impianti esistenti, al fine di assicurare il servizio di trasporto gas attraverso un sistema sicuro, efficiente e in linea con le moderne tecnologie costruttive. Il rifacimento avviene lungo la stessa direttrice già presente, in modo tale da garantire ancora l’interconnessione tra i gasdotti della rete nazionale lungo la costa adriatica (Ravenna–Chieti) e il metanodotto Sansepolcro–Montelupo Fiorentino.
Questa importante connessione risulta necessaria per garantire affidabilità e sicurezza al servizio di trasporto verso gli utilizzatori del sistema, nell’area centrale del Paese. L’opera, per la parte che interessa il territorio della Regione Toscana, consiste nella posa di una nuova condotta in acciaio, del diametro di 750 millimetri e della lunghezza di circa 27,53 chilometri. Oltre al metanodotto principale, verranno realizzati circa 2,3 chilometri di derivazioni di piccolo diametro per il rifacimento e ricollegamento delle utenze esistenti. Il nuovo metanodotto andrà a sostituire il gasdotto realizzato negli anni ‘70, che verrà dismesso e recuperato immediatamente al termine del completamento dei lavori di costruzione e messa in esercizio del nuovo, senza quindi creare alcun disservizio agli utenti. La nuova infrastruttura si svilupperà nei territori comunali di Badia Tedalda, Pieve Santo Stefano e Sansepolcro, mentre per la rimozione dell’esistente sarà interessato anche il Comune di Sestino.
Come in parte anticipato, la conduzione percorre la piana alluvionale del fiume Marecchia fino a giungere nella valle del Tevere, scavalcando la dorsale appenninica, dove l’impiego di avanzate tecniche realizzative quali microtunnel e gallerie permetterà di superare le aree geologicamente complesse che caratterizzano il territorio.
A conclusione dei lavori, Snam realizzerà specifici ripristini morfologici e vegetazionali dei terreni interessati, così da poterli restituire integralmente alla loro vocazione originale, perché in effetti l’aspetto di alcune zone è al momento cambiato a causa di lavori, cantieri e transennamenti.