Michelangelo Rapito, un successo. Oltre 30mila visitatori al Castello

La mostra "Michelangelo Rapito" a Poppi ha chiuso con successo, attirando 30.500 visitatori. La rassegna ha raccontato la storia del salvataggio di opere d'arte durante la Seconda Guerra Mondiale, con particolare attenzione alla maschera di Fauno attribuita a Michelangelo. La mostra ha coinvolto anche studenti e famiglie, suscitando grande interesse.

Michelangelo Rapito, un successo. Oltre 30mila visitatori al Castello

Michelangelo Rapito, un successo. Oltre 30mila visitatori al Castello

POPPI

Si è conclusa con un grande successo di pubblico la mostra allestita a Poppi al Castello dei Conti Guidi "Michelangelo Rapito, capolavori in guerra dagli Uffizi al Casentino". La rassegna curata da Alessia Cecconi, promossa dal comune di Poppi con le Gallerie degli Uffizi, nell’ambito del progetto Uffizi Diffusi, con la collaborazione del Museo Casa Siviero, ha chiuso i battenti il 28 gennaio con 30.500 visitatori. Un’esposizione che ha destato grande interesse di pubblico e che ha visto varcare la soglia del castello di Poppi circa duemila studenti tra bambini e ragazzi di scuole di ogni ordine e grado del territorio, e centinaia di partecipanti alle visite guidate che, prese letteralmente d’assalto, hanno registrato il sold out. Non solo appassionati, ma anche famiglie, turisti, studenti e insegnanti si sono lasciati trasportare dal fascino della mostra immersiva con immagini in alta definizione, alla scoperta della tormentata storia del salvataggio, durante la seconda guerra mondiale, di centinaia di sculture e dipinti tra i più famosi al mondo.

Al centro della rassegna il mistero della maschera di Fauno, attribuita al Buonarroti, mai rientrata in Italia dopo essere stata prelevata dai tedeschi nel 1944 dalla cassa dove era custodita all’interno del maniero. "Un risultato che ci lusinga e che testimonia il valore del lavoro di tanti, a partire dalla curatrice scientifica Alessia Cecconi – afferma il sindaco di Poppi Carlo Toni – Il castello di Poppi, insieme al monastero di Camaldoli e a Villa Bocci di Soci, fra il 1940 e 1944, sono diventati uno straordinario scrigno di protezione per le opere d’arte più famose al mondo. Ci onora aver potuto raccontare a così tante persone una storia davvero straordinaria".

Un successo di pubblico che premia il gruppo di lavoro che ha contribuito alla realizzazione della mostra e del catalogo, curato da Alessia Cecconi e pubblicato da Mazzafirra Edizioni, che contiene anche saggi di Attilio Torri, Alberta Piroci e Luca Grisolini. La mostra immersiva, con il Fauno immaginario narratore delle vicende dei capolavori, è stata progettata e allestita da Alessio Bianciardi per Project Italia, mentre l’allestimento e la grafica della sezione storica realizzati da Immedia Editrice.

S.D.