LUCA AMODIO
Cronaca

Salvati dal mare, 11 migranti nei centri d’accoglienza

Dalla Ocean Viking a Livorno sono stati trasportati in pullman prima in città e poi nelle destinazioni delle vallate. A questo punto i migranti ospitati sono attualmente 779: la rotta mediterranea e quella balcanica

Arezzo, 1 marzo 2025 – Sono sbarcati 112 migranti dalla Ocean Viking a Livorno e 11 di loro sono già arrivati in provincia di Arezzo. Nessuno di loro è stato smistato nella città capoluogo ma tutti tra le quattro vallate della provincia. Si tratta del 10% di chi è sbarcato in Toscana, così come stabilito a livello regionale. Cifra di ripartizione che viene rispettata a ogni nuovo arrivo.

La ong, una nave della Sos Mèditerranée, era attraccata mercoledì scorso e già dallo stesso giorno, chi era a bordo, ha trovato posto in un Cas (centro di accoglienza straordinaria) in terra d’Arezzo, conferma la Prefettura. Si tratta di migranti che arrivano soprattutto dal Bangladesh, dal Pakistan ma anche dall’Egitto, dalla Somalia e dalla Siria. Tra coloro c’erano anche dei minori non accompagnati, ben 10, tra i 14 e i 17 anni; così come una donna incinta, ma tutti i casi più delicati hanno trovato una direzione nelle altre provincie. Tutti loro erano stati salvati nel mar Mediterraneo nei giorni soccorsi.

In totale adesso i richiedenti protezione internazionale sono 779 in provincia. Fisicamente, si trovano tutti in diversi appartamenti sparsi tra i comuni della provincia. Tra questi ci sono anche 5 migranti ucraini che però rientrano in un conteggio a parte. E infatti con l’aggressione della Russia e l’inizio della guerra, i cittadini in fuga da Kiev entrano in un regime particolare: nel concreto viene loro dato un permesso di soggiorno straordinario così come è stato deciso dalla Commissione europea. In totale dallo scoppio della guerra sono arrivati in provincia circa ottocento persone in fuga dalla guerra.

Il sistema rimane comunque quello dell’accoglienza diffusa nel senso che chi arriva e chiede protezione nel frattempo segue corsi di italiano e segue percorsi di cooperazione sociale per favorire l’integrazione. In totale sono 82 le strutture nel territorio in provincia accreditate a questo fine.

Dal momento in cui arrivano, inizia un iter per i richiedenti di protezione internazionale. La loro situazione viene valutata uno per uno. Solitamente si tratta di migranti che arrivano dalle due rotte principali: quella mediterranea, con il grande esodo dai paesi del Nordafrica, oppure dai Balcani.

A valutare il loro status è la Commissione territoriale per il riconoscimento internazionale che ha sede a Perugia, per coloro che aspettano risposta ad Arezzo. I tempi possono variare da situazione a situazione ma la regola generale, disciplinata sia dal diritto interno che da quello internazionale, compreso quello dell’Unione Europeo, è che i cosiddetti migranti economici non possano beneficiare della protezione internazionale, a differenza di quelli che scappano da dove i loro diritti fondamentali non sono tutelati.

Per loro la via d’accesso per entrare in Italia rimane quella del decreto flussi che annualmente che fissa la quota massima di lavoratori migranti che possono venire a lavorare nello Stivale. Con le opportune regole e procedure. Per coloro ai quali viene riconosciuto il diritto di asilo allora inizia quella che si chiama accoglienza secondaria, ovvero un approfondimento del percorso di integrazione nel Paese. Per tutti gli altri la domanda viene invece rigettata e a questo punto il migrante è tenuto a lasciare il territorio nazionale. Diversamente rischia di essere raggiunto da un decreto di espulsione che però non è automatico, ma spetta come atto al Prefetto.

Ad oggi, aspettano una risposta, quasi in 800.