FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Moda, c’è uno spiraglio. Apertura del Governo

Durigon profila un’estensione della cassa integrazione anche al 2025. All’incontro Freni e Nisini. L’allarme si allarga e arriva perfino dal commercio. .

La parlamentare Nisini, insieme alla sindaca Chiassai nella riunione con il Governo

La parlamentare Nisini, insieme alla sindaca Chiassai nella riunione con il Governo

L’apertura c’è. Ci sarà molta strada da fare, ma il governo si è impegnato a recepire le istanze delle associazioni di categoria per frenare la crisi del comparto moda. È quanto emerso dal vertice che si è tenuto ieri sera in Palazzo del Podestà tra sindaci, categorie economiche, imprese e governo. A fare da trait d’union, la parlamentare aretina Tiziana Nisini. Presente, oltre al sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon, anche il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni. "L’apertura del governo è a estendere la cassa integrazione anche al 2025 - ha spiegato a margine dell’incontro il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini - mentre l’aspetto più complesso riguarda il sostegno delle banche alle imprese, per il quale il sottosegretario Freni si è preso l’impegno di discuterne. Le nostre aziende possiedono competenze strutturate in grado di reggere a questo calo di produzione, se il governo riuscisse a dare liquidità per ripartire. Ci hanno chiesto dati precisi per comprendere l’esatta portata degli aiuti necessari, poi ci ritroveremo per mettere a terra una manovra tutt’altro che semplice, però c’è bisogno di un’azione forte da parte del governo". Ma la crisi non è solo in fabbrica. Se gli ordinativi rallentano e cala la produzione, il rischio è che possa risentirne anche il commercio. È la prova regina di quanto questo settore sia strutturato nel comprensorio come una vera e propria filiera, che tiene insieme un vasto tessuto economico e sociale. A lanciare l’allarme è stato Paolo Mantovani. "La ricaduta sul tessuto commerciale dei paesi del Valdarno sarebbe enorme - ha sottolineato il presidente di Federmoda Toscana - Sappiamo che la leadership produttiva della nostra zona ha attirato nella valle capitali, investimenti e soldi, che ricadono nei centri storici e nelle piccole attività, dalla bottega, fino al bar e ai supermercati. Bisogna prendere in esame l’effetto negativo legato a questo momento di incertezza della moda, perché cambierebbe la percezione dei centri storici e di qualsiasi centro commerciale valdarnese". La vicenda è complessa, per questo è stato istituito questo tavolo permante. L’onorevole Nisini ha detto che forse tutto non si riuscirà a fare, ma la presenza costante del governo è un importante segnale di attenzione. "È stato un momento di interlocuzione diretta - ha chiarito la deputata della Lega - per comprendere meglio di quale tipologia di crisi stiamo parlando. Il sottosegretario Freni ha chiesto più dati possibili per trovare gli strumenti adeguati ad andare incontro alle richieste delle imprese. Con le integrazioni che ci forniranno a breve le associazioni di categoria, coinvolgeremo anche il Ministero delle Imprese e del Made in Italy". Intanto questa mattina i lavoratori del settore moda, della minuteria metallica e della filiera di Cgil, Cisl e Uil si troveranno a Firenze per manifestare. Lunedì 18 novembre sarà la volta del tavolo regionale convocato dal presidente della Toscana Eugenio Giani. Un autunno bollente.