LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Moda: le aziende frenano ma resistono. Boom cassaintegrati, ripresa vicina

Sanarelli traccia la ricetta di Confindustria: "Calata la domanda, tanti settori emergenti. Giro di boa nel 2025"

Moda: le aziende frenano ma resistono. Boom cassaintegrati, ripresa vicina

Moda: le aziende frenano ma resistono. Boom cassaintegrati, ripresa vicina

"Un anno difficile, ma è certo che la ripresa ci sarà. Ora bisogna essere resilienti e preparasi al giro di boa, nel 2025". Incrocia il quadro a rallentatore del sisitema moda aretino con le previsioni che fanno intravedere la luce oltre le nubi. Pure se la traversata nella seconda parte dell’anno, non sarà una passeggiata, sopratutto per il segmento - importante - della pelletteria, delle calzature e degli accessori.

Marco Sanarelli (nella foto), presidente della Sezione Moda di Confindustria Toscana Sud, analizza la frenata del settore, schizzato nell’Olimpo del lusso subito dopo la pandemia, e oggi alle prese con gli effetti di ciò che accade nel mondo e alle porte di casa. Al timone dell’impresa di famiglia e tra i fondatori del Gruppo Florence, 38 aziende che rappresentano il top della fornitura per i brandi di lusso (giro di affari che supera gli ottocento milioni) ricuce gli effetti della fase, siede ai tavoli nazionali e regionali per attivare misure a sostegno delle imprese e traccia una exit strategy per un settore che accanto a quello - col vento in poppa - dell’oreficeria e della gioielleria, spinge l’economia aretina.

Sanarelli, quali sono le cause?

"Sono molteplici fattori che insieme determinano l’effetto che poi si riverbera sulle nostre aziende: dalle tornate elettorali con l’attesa per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, ai problemi della Cina col mercato immobiliare interno. In mezzo, l’inflazione adesso rientrata, e due guerre molto importanti e molto vicine a noi. È un contesto strano che determina un’altalena sui mercati e dunque sulla produttività delle aziende"

Eppure solo due anni fa il sistema moda era ripartito alla grande dopo il Covid. Cosa succede?

"Veniamo da anni nei quali, secondo tutti i principali analisti, il mercato è stato drogato da una super produzione, da una sorta di euforia post Covid che ha spinto a produrre di più rispetto alla richiesta e adesso, alcuni grandi brand, fanno i conti con il rallentamento dovuto alla contrazione della domanda".

Qual è il quadro in provincia?

"Calzature e pelletteria, con ricadute a cascata sugli accessori di metallo non nobile, sono i segmenti del sistema moda che più risentono della fase di rallentamento. Ma qui la situazione non ha i risvolti di quella che colpisce l’area vasta fiorentina, dove opera una miriade di aziende e la crisi è conclamata. A monte ci sono le concerie in sofferenza, a valle le forniture metalliche e qui entra in gioco la filiera aretina che rappresenta un polo di eccellenza".

Con quali effetti?

"C’è una contrazione della richiesta a livello dei grandi brand internazionali della moda e questo ha un impatto sulla produzione locale. Un fenomeno iniziato un anno fa. Ad Arezzo molte aziende impegnate nel settore orafo, negli ultimi decenni hanno optato per il settore degli accessori di lusso, nella pelletteria e nelle calzature, investendo e facendo ricerca, fino a diventare molto competitive su scala internazionale. Oggi Arezzo è in assoluto il polo più importante per gli accessori in metallo non nobile".

Il trend per tessile e abbigliamento?

"Soffre un po’ meno ma non sono rose e fiori. Le percentuali di calo sono più contenute e comunque gestibili".

Ci sono richieste di cassa integrazione?

"Sì e sono molte. è un anno difficile, sopratutto nella seconda parte che ci porterà alla chiusura dell’anno. Occorre attrezzarsi al momento che stiamo attraversando, destinato a terminare nel 2025: l’anno della vera ripartenza. Ora è tempo di serrare le fila, usare prudenza e investire nell’innovazione, sopratutto nella filiera della sostenibilità, per farsi trovare pronti e più competiviti alla svolta. Perchè è certo che la svolta ci sarà".

Come associazione di categoria quali richieste portate sui tavoli regionali e nazionali?

"Sediamo ai tavoli istituzionali insieme a tutte le categorie interessate e ai sindacati e siamo impegnati a creare azioni a protezione delle aziende ma anche delle filiere, caratterizzate da piccoli artigiani e a conduzione familiare. Sono la spina dorsale del sistema moda aretino e toscano che all’estero non ha rivali per qualità dei prodotti, servizio ed esperienza".