LUCA AMODIO
Cronaca

Molestie a un minorenne, l’incubo nella doccia della palestra. Medico rinviato a giudizio

Il professionista che esercita tra Roma e il Valdarno andrà a processo per violenza sessuale. Si difende dicendo che si era avvicinato al giovane perché non arrivava l’acqua calda

Il processo inizierà il prossimo 3 giugno

Il processo inizierà il prossimo 3 giugno

Arezzo, 16 aprile 2025 – Avrebbe toccato i genitali un minorenne mentre stava facendo la doccia, dopo l’allenamento in palestra. Con questo capo di imputazione è stato rinviato a giudizio un medico aretino: l’accusa - che dovrà essere dimostrata in aula - è quella di violenza sessuale. I fatti sono arrivati ieri mattina in tribunale, nell’aula del giudice per le udienze preliminari Claudio Lara (quindi a porte chiuse). La decisione del gup è stata quella del rinvio a giudizio: il professionista, sulla quarantina, andrà a processo dove dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto contro un minore.

Era il novembre del 2024. Siamo in una palestra della città. Un ragazzino di 17 anni è sotto la doccia, negli spogliatoi per uomini, ha appena finito di allenarsi. Entra un altro uomo, è più grande di lui. A questo punto - stando a quanto emerso dalle indagini e dalla testimonianza della vittima- il medico si sarebbe avvicinato al giovane e lo avrebbe toccato in modo repentino sui genitali. Il ragazzo a questo punto si sarebbe spaventato e lo avrebbe spinto via con forza. Così l’altro gli avrebbe detto: “Non mi denunciare, sono sposato, non mi rovinare”.

Appena uscito dalla doccia il giovane ha chiamato la fidanzata e il fratello. Era sotto choc e piangeva . I suoi familiari gli hanno consigliato di denunciare e così dopo pochi giorni tutto era finito in questura con una querela. Gli agenti coordinati dalla procura, in particolare dalla pm Laura Taddei, titolare dell’inchiesta, hanno condotto gli accertamenti, anche grazie alla collaborazione della palestra. A incastrare il presunto violentatore ci sarebbero anche alcuni messaggi whatsapp scambiati tra i due dopo i fatti. Altro materiale che si rivelerà cruciale per la decisione della corte.

Il processo si aprirà il prossimo tre giugno davanti al collegio di tre giudici, presieduto dalla presidente della sezione penale Anna Maria Loprete. L’uomo, un professionista che esercita tra Roma e il Valdarno, si difende dicendo che si era avvicinato al ragazzino soltanto perché le sue docce non funzionavano. L’accusa nei suoi confronti, adesso, dovrà essere dimostrata in aula. Per il momento la palestra lo ha speso.