di Claudio Roselli
Agricoltura più che salva grazie alla diga di Montedoglio. Anzi, forse per la prima volta – dopo anni – anche la situazione in prospettiva lascia tranquilli gli operatori proprio quando la stagione irrigua ha appena preso il via, con inizio il 15 maggio e conclusione il 15 settembre. L’acqua c’è sempre stata ma in qualche circostanza è stata vincolata dalle previsioni sulle precipitazioni; della serie, se il gran secco dovesse perdurare, nel mese "x" potremmo ritrovarci in difficoltà. I numeri relativi all’ultimo anno e mezzo – quindi dal novembre del 2022, con il ripristino del muro di sfioro avvenuto nel momento più delicato perché le piogge tardavano nel cadere – evidenziano il tanto auspicato cambio di passo: dai 49 milioni di metri cubi e da un’altezza pari a 372 metri sul livello del mare (roba da minimo storico), si è passati a poco più di 120 milioni di metri cubi e a 390, mantenuti da un mese. Come dire che in questo lasso di tempo Montedoglio si è alzato di ben 18 metri e questo incremento è più che visibile anche a occhio nudo. Ricordiamo che, a seguito dei lavori di rifacimento della parete, il nuovo massimo raggiungibile è sceso di un metro, da 394,60 a 393,60 sul livello del mare, anche se il nuovo muro è stato spostato più avanti di mezzo metro, per cui la capacità massima oscilla sempre intorno ai 145 milioni di metri cubi. "L’attuale livello non si registrava da prima del crollo, quindi dal dicembre del 2010 – ha precisato l’ingegner Simone Viti (nella foto), presidente di Ente Acque Umbre Toscane – per cui stiamo andando verso la quota massima, che al tempo stesso corrisponde anche alla quota di collaudo, seppure non sarà facile arrivarci nei prossimi mesi".
E questo è dovuto anche all’inizio della stagione irrigua, che parte con un vantaggio di 10 milioni di metri cubi di acqua rispetto ai 110 del maggio del 2023, già caratterizzato alla data odierna dalle abbonanti precipitazioni che in qualche zona d’Italia (vedi l’Emilia Romagna) provocarono danni ingenti. Anche a fine 2022, nel ristretto arco di 40 giorni, il salto era stato superiore ai nove metri, passando già ai 70-72 milioni di metri cubi di volume. "Direi che tutto sta procedendo nel migliore dei modi – ha concluso l’ingegner Viti – e che di conseguenza anche gli agricoltori potranno stare senza apprensioni: l’acqua c’è e, di questi passi anche se il lasso di tempo non sarà breve, saremo in grado di arrivare al pieno regime". Quel pieno regime al quale il lago artificiale della Valtiberina approdò a fine 2010, quando però non riuscì a superare il collaudo finale per il cedimento dei conci.