Arezzo, 12 dicembre 2024 – E' stato approvato il piano strutturale e operativo del Comune di Montevarchi. Uno strumento che disegnerà il futuro di uno dei centri più importanti della provincia di Arezzo. A presentarlo, ieri pomeriggio, il sindaco Silvia Chiassai Martini e l'assessore Angiolino Piomboni. Chiassai ha tenuto a sottolineare la visione di città completamente diversa, che si basa sulla semplificazione, sulla sburocratizzazione, ma anche su una visione ambientalististica del territorio, senza dimenticare però un tema fondamentale, lo sviluppo. "Da questo punto di vista - ha detto il sindaco - abbiamo cercato di sviluppare, dal punto di vista produttivo, le aree esistenti di Montevarchi Nord e Montevarchi Sud ottenendo circa 93.000 mq di nuova edificabilità che si vanno a sommare a quelle residue. Arriviamo così a circa 130.000 mq. Ciò consentirà alle aziende ampliamenti e, ovviamente, insediamenti di nuove realtà produttive".
Riguardo al centro storico, Chiassai ha annunciato l'eliminazione della perequazione. "Abbiamo poi cambiato di proposito i metri quadrati minimi di abitabilità delle abitazioni - ha aggiunto - La residenza non potrà essere minore di 60 mq, contro i 45 mq di adesso. Parametri che hanno purtroppo comportato un frazionamento degli appartamenti che ha inciso fortemente nel creare degrado". "Abbiamo progettato una “città pubblica” implementata dei filtri naturali per l’abbattimento dei gas serra, abbiamo tolto i vincoli sul fotovoltaico, per facilitare la produzione di energia pulita ed abbiamo fatto particolare attenzione al paesaggio, l’ambiente e la biodiversità del territorio, valorizzando le parti legate al settore turistico -ricettivo e alle eccellenze dei prodotti - ha proseguito Chiassai Martini - per quanto riguarda la mobilità, oltre alla realizzazione della variante alla 69 che risolverà i problemi di tanti utenti, abbiamo affidato l’incarico per la redazione del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile.
Il sindaco di Montevarchi ha poi spiegato che, nel piano, si è cercato di agevolare e di stimolare le zone rurali che sono fondamentali. "Insomma, è uno strumento che ha cercato di recepire le istanze dei cittadini, degli ordini professionali e delle associazioni di categoria. C'è una visione ben definita della città, con un consumo di suolo limitato e fatto con coscienza", ha concluso Chiassai. Gli aspetti della sicurezza idraulica sono stati affrontati dall'assessore Angiolino Piomboni. "Riguardo al rischio idrogeologico, redigendo il piano e analizzando gli studi di pericolosità, sono emerse alcune criticità che abbiamo affrontato - ha detto - Ci siamo occupati della progettazione già esecutiva delle casse di espansione del Dogana e dello Scrafana, che sono sei per un costo di 60 milioni di euro. Finanziamenti che dovranno arrivare dalla Regione o dal Governo. Non ci siamo occupati invece di opere pubbliche perchè queste devono essere pensate, studiate e progettate. Solo a quel punto si va a modificare lo strumento, come dice la legge".