LUCA AMODIO
Cronaca

Morì dopo lo scippo. Sette anni al rapinatore

Stangata per Marco Bruschi, 37 anni, per omicidio preterintenzionale. Fece cadere a terra Giuseppina Capponi, 95 anni, per rubarle la borsa.

Il ladro era stato individuato dalla squadra mobile nel giro di qualche ora

Il ladro era stato individuato dalla squadra mobile nel giro di qualche ora

È arrivata la stangata: sette anni per omicidio preterintenzionale per Marco Bruschi, il 37enne che il maggio scorso scippò un’anziana scaraventandola a terra. Giuseppina Capponi morì dopo un mese di agonia. L’uomo si trova al carcere di Arezzo dal giugno scorso ma adesso l’avvocato difensore ha depositato in tribunale il documento che attesta lo stato di tossicodipendenza del suo assistito. L’obiettivo è quello di trasferire Bruschi in comunità, per scontare la sua pena.

La decisione del tribunale di Arezzo è arrivata ieri in camera di consiglio dalla giudice per l’udienza preliminare Giulia Soldini. Il procedimento si è svolto a porte chiuse visto che l’imputato aveva optato per il rito abbreviato insieme al suo legale Alessandro Betti così da ottenere lo sconto di pena di un terzo in caso di condanna. E così è stato. La gup ha condannato Marco Bruschi per omicidio preterintenzionale a 7 anni ritenendo equivalenti le attenuanti alle aggravanti. La pubblico ministero Francesca Eva aveva chiesto giusto una manciata di mesi di condanna extra: 7 anni e quattro mesi.

Per le motivazioni la giudice si è data 90 giorni di tempo. Una volta lette, l’avvocato deciderà se fare appello anche se intanto ha già depositato un certificato medico che attesta lo stato di tossicodipendenza del suo assistito con il quale punta a chiederne il trasferimento dal carcere di Arezzo, dove si trova da giugno, alla casa della comunità, così da iniziare anche un percorso terapeutico.

I fatti al centro del procedimento risalgono al maggio di anno scorso. Giuseppina Capponi stava passeggiando in pieno centro, ad Arezzo lungo via Cesalpino, quando Marco Bruschi la scelse come vittima del colpo della giornata. Il ladro le si avventò addosso: le sfilò la borsetta e poi, prima di darsela a gambe, la spinse per guadagnarsi la fuga. La 95enne cadde rovinosamente a terra. A chiamare polizia e sanitari alcuni testimoni dell’aggressione. Nel giro di poco gli agenti della squadra mobile diretta dal dirigente Davide Comito riuscirono a individuare l’uomo che intanto si era spostato in via Vittorio Veneto. Portato in Questura, il pm chiese ed ottenne la custodia in carcere per l’individuo con l’accusa di lesioni gravissime. La donna, dopo il furto venne trasferita d’urgenza al San Donato di Arezzo dove le venne diagnosticata la rottura del femore, per la quale era stata operata d’urgenza. Le sue condizioni non si stabilizzarono e dopo poco più di un mese Giuseppina Capponi si spense.

Luca Amodio