Una donazione di 8.301 euro al Comune di San Giovanni per supportare l’inclusione e la partecipazione di tutti i bambini alle attività sportive. La bellissima iniziativa è della famiglia Merli, con in testa Tommaso e Francesco, i figli del compianto Marco, patron della Sangiovannese e sportivo a tutto tondo, morto per un malore la primavera scorsa mentre si trovava in vacanza con i propri cari. La somma consentirà di rispondere, quota parte, al bisogno di famiglie di bambine e bambini che si rivolgono al servizio sociale per richiedere sostegni di tipo economico, riuscendo così a garantire la copertura delle quote da corrispondere alle associazioni sportive per un totale annuo di 9 mesi. "E’ una iniziativa per promuovere lo sport, per come lo intendeva Marco – ha spiegato la moglie, Susanna Benucci – Sport per la salute, per sviluppare le relazioni, per la crescita individuale e collettiva. Facendo propri questi valori che lui aveva e che ha trasmesso a chi gli era intorno, abbiamo deciso, con i miei figli, di fare questo passo". E’ stata quindi inviata una lettera al Comune di San Giovanni per chiedere se c’erano necessità di carattere sociale legate a bambini e ragazzi che praticano o che vorrebbero praticare una disciplina sportiva – non solo calcio - . "Ci è stato risposto di si e noi siamo stati ben lieti di fare una donazione nel ricordo di mio marito", ha detto Susanna. Ma ci sono anche altri progetti che vorrebbe portare avanti la famiglia, in questo caso insieme all’associazione Coriandoli a Colori di San Giovanni. "Abbiamo organizzato una cena a cui hanno preso parte più di 100 persone, ed è nata l’idea di realizzare attrezzature sportive che possono essere fruite dalla cittadinanza – ha continuato - Nello specifico, si prevede la realizzazione di un campetto polivalente che sorgerà in via Gadda, negli spazi dell’associazione". Si chiamerà "Un campo per crescere e camminare insieme" e verrà intitolato proprio a Marco Merli. Qui i ragazzi saranno educati alla pratica sportiva da persone altamente qualificate. C’è poi il tema della Cittadella dello Sport, sorta nell’area a nord della città. "Mio marito voleva che queste strutture si potessero sviluppare ancora di più – ha concluso la moglie – Ci piacerebbe quindi implementarla, creando all’interno nuovi spazi per praticare le discipline. Tutto questo lo facciamo per portare avanti i veri valori dello sport, che hanno sempre guidato Marco nel corso della sua vita".
CronacaMorì in vacanza, donazione dei figli: "Lo sport diventi più inclusivo"