LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Morta da sola nella casa. Benefattrice si fa avanti da Lucca: “Pronta a pagare il suo funerale”

Elena ha letto la storia di Carla Bazzani sul nostro giornale e ha deciso: “È urgente restituirle dignità”. Concluse le indagini, la figlia è accusata di truffa ai danni dell’Inps ma da mesi nessuno riesce a rintracciarla

Gli uomini della Scientifica durante il sopralluogo nella casa dove a fine agosto fu trovato il corpo senza vita di Carla Bazzani

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Arezzo, 2 marzo 2025 – “Quando ho letto l’articolo sulla Nazione non potevo crederci: come è possibile che questa signora a sei mesi dalla morte non abbia ancora sepoltura?” Elena non ci ha pensato su due volte: “Devo aiutare, dare il mio contributo, non posso restare con le mani in mano”. Lei vive a Lucca e col suo gesto costruisce un ponte con Arezzo: “Sono pronta e disponibile a provvedere alle spese del funerale di Carla”, spiega nella telefonata alla nostra redazione. Un atto di generosità che supera qualsiasi confine, e va dritto all’essenza: aiutare perchè “fa bene anche a me” dice al telefono rientrando a casa dal supermarket.

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L’anziana dimenticata due volte. Nessuna richiesta per i funerali. La figlia ha incassato più pensioni?

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Aiutare pure “chi non si conosce quando c’è una situazione di bisogno”. Per lei non è una novità: si è data da fare per altre persone in difficoltà, ma la notizia dell’anziana di 92 anni trovata senza vita nella sua casa a fine agosto ma morta almeno cinque-sei mesi prima, l’ha colpita “nel profondo, perchè non si può tenere una salma in una cella frigorifera dell’obitorio senza che nessuno reclami il corpo per la sepoltura. Comprendo il tempo di attesa per la conclusione delle indagini della magistratura ma adesso che l’iter è concluso, occorre accelerare per ridare dignità a questa donna, anche nell’ultimo passaggio terreno”, spiega Elena.

Carla Bazzani viveva in un appartamento preso in affitto nel quartiere Saione insieme alla figlia. E lei, Silvia, 60 anni, non si trova: irreperibile da mesi. Lo certifica l’esito delle ricerche portate avanti dagli uomini della Squadra Mobile su input di Julia Maggiore, il magistrato che coordina l’inchiesta. Proprio in questi giorni ha chiuso le indagini e formulato le accuse a carico della donna: occultamento di cadavere e truffa ai danni dell’Inps. Secondo la Procura ha continuato a riscuotere la pensione della madre anche dopo la sua morte, tenendo il cadavere in casa.

Quell’assegno mensile era l’unica fonte di sopravvivenza per due donne che condividevano un dramma della solitudine in tre stanze al pian terreno di una palazzina del quartiere popolare: vite attraversate dalle sofferenza e dai rovesci di circostanze che le hanno messe spalle al muro. A luglio era stato il proprietario di casa a lanciare l’allarme non ricevendo più l’affitto da un paio di mesi. E quando gli uomini della Mobile sono entrati nell’appartamento di via Montanara hanno trovato l’anziana a letto, vestita con un pigiama di pile, il lenzuolo calato sopra il volto: un corpo quasi mummificato, hanno verificato i medici legali con l’autopsia e gli accertamenti disposti dal magistrato. Accanto a lei, il suo gatto: anche l’animale era in avanzato stato di decomposizione.

Il Comune è pronto a sostenere le spese del funerale e del resto, spiega il vicesindaco Lucia Tanti, è stato istituito un fondo ad hoc per le persone sole che non hanno disponibilità economica. Ma c’è un iter da rispettare: serve il nulla osta della Procura. “Siamo al fianco di chi ha bisogno, ma in questa vicenda ci sono motivazioni anche giuridiche che devono essere completato sul piano formale: appena avremo l’ok procederemo”.

Elena va oltre guarda il caso dell’anziana come un “dramma nel dramma: è morta da sola. Non conosco la sua storia ma sicuramente deve avere attraversato momenti difficili e dolorosi, soprattutto negli ultimi anni. Mi ha sorpreso che non ci sia stata fin da subito una raccolta di fondi per le spese per il funerale. Così mi sono detta: se non si fa avanti nessuno, provvedo io”.

A Lucca Elena non gira la testa dall’altra parte se una persona chiede aiuto: “Mi sono data da fare raccogliendo adesioni e contributi laddove è stato possibile e l’ho fatto ponendo una domanda ai miei interlocutori: io aiuto, mi aiuti ad aiutare? Nessuno si è mai tirato indietro”. Elena non cerca visibilità e per questo vuole restare sullo sfondo di questa vicenda “perchè chi fa del bene, non vuole la ribalta”. Ma è pronta a scendere in campo. Per Carla.