LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Morta in casa, il giorno della verità. Le indagini: svolta sull’ipotesi truffa

Oggi l’autopsia sul corpo dell’anziana. Si aggrava la posizione della figlia indagata per abbandono di incapace

Sopralluogo nell'appartamento in via Montanara dove è stata trovata Cadavere una anziana di 92 anni (Foto Falsetti)

Sopralluogo nell'appartamento in via Montanara dove è stata trovata Cadavere una anziana di 92 anni (Foto Falsetti)

Arezzo, 6 settembre 2024 - La verità sul giallo di Saione è chiusa in un’autopsia e nel silenzio di una donna accusata di aver abbandonato la madre, 92 anni, trovata morta in casa. Lei fuori, lontano, in un albergo a Rimini. Per ore scomparsa nel nulla. Silvia B, rischia anche l’accusa di truffa ai danni dell’Inps. Gli uomini della Mobile guidati da Davide Comito hanno passato al setaccio i conti correnti bancari e messo sotto la lente di ingrandimento i movimenti sulla pensione dell’anziana.

Dai riscontri sarebbero emersi prelievi dopo la morte di Carla Bazzani. Ma sarà il magistrato, Julia Maggiore, a decidere sugli ulteriori accertamenti degli investigatori che da sabato lavorano senza sosta nella casa dei misteri. Un dramma delle solitudini, si potrebbe definire, che unisce e al tempo stesso allontana per sempre madre e figlia. Oggi a Siena l’equipe del professor Gabrielli eseguirà l’autopsia sul corpo dell’anziana: l’hanno trovata coricata sul letto, con il lenzuolo a coprire anche la testa. Un particolare che gli investigatori tengono in considerazione. Elemento sul quale anche la procura accende il faro, non escludendo l’ipotesi di una coabitazione per un certo periodo di tempo, della figlia con la madre ormai cadavere. Un’ipotesi, ma sulla quale si continua a lavorare.

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Il medico legale che martedì ha eseguito la ricognizione esterna sui resti della novantenne si è trovato di fronte un corpo ormai in avanzato stato di decomposizione, quasi mummificato. Al punto da collocare la morte in un range temporale compreso tra 4 e 6 mesi. Scenario che rende ancora più inquietante ciò che è accaduto nell’appartamento al piano terra di via Montanara. Silvia B, non parla: agli investigatori non ha saputo dire della morte della madre, nè spiegare le ragioni del suo allontanamento da casa. Un silenzio, come un velo di nebbia su una storia di solitudine e dolore. Per questo l’autopsia è il passaggio cruciale, la risposta ai tanti interrogativi che ancora avvolgono il giallo di Saione. Cosa è successo veramente in quella casa? Perchè e quando Carla Bazzani è morta? E perchè la figlia ha fatto perdere le sue tracce, almeno da alcune settimane, tra luglio ed agosto.

Le indagini hanno portato gli investigatori nella camera di un albergo a Rimini. È qui che Silvia B, forse cercava i pezzi di una vita andata in frantumi. Nella città della riviera romagnola, aveva conosciuto un ragazzo e scoperto l’amore, in un tempo lontano. Lui era diventato suo marito, ma il matrimonio era naufragato. Lei era tornata in città e aveva scelto di vivere con i genitori. Poi un altro rovescio della vita: la morte del padre, che l’aveva portata a licenziarsi dall’azienda di abbigliamento nella quale lavorava. Forse da quel momento la sua esistenza ha preso altre strade. Chi la conosce la descrive come un tipo solitario che negli anni aveva tagliato i ponti con amicizie e relazioni. Chiudendosi nelle tre stanze di via Montanara insieme alla madre, alla quale era molto legata. Ma forse tra di loro era calato un silenzio, pesante come un macigno. Ieri l’avvocato che l’assiste Barbara Mugnai ha ricevuto la notifica dalla procura per l’autopsia e il conferimento dell’incarico al professor Gabrielli.

Per lei, entrare da legale nel giallo di Saione è stata un’accelerazione improvvisa: la nomina d’ufficio per il patrocinio della donna accusata di abbandono di incapace e ieri la comunicazione dalla procura. Per ora nessun contatto con Silvia B. Oggi l’avvocato Mugnai sarà presente all’esame sui resti della novantenne. Per avere risposte e per cominciare a valutare le contromosse. In altre parole, decidere se nominare un perito di parte ma tutto passa dal confronto con Silvia, che ancora non c’è stato. Oggi saranno eseguiti accertamenti anche sulla carcassa del gatto, morto accanto all’anziana, forse ucciso dalla fame. Anche in questo caso il magistrato cerca risposte: perchè e da quanto tempo l’animale è morto? Una sorta di comparazione a distanza con l’esame sui resti di Carla Bazzani, per capire se esiste un collegamento diretto tra la resa di una donna anziana, probabilmente morta da sola, e il suo gatto che non l’ha mai abbandonata. È rimasto al suo fianco, aggrappato a quel letto, come a volerla svegliare.