
Nessun indagato ma la procura ha acquisito altra documentazione medica. Si indaga per omicidio colposo
Arezzo, 1 aprile 2025 – Nessun indagato ma la procura ha acquisito altra documentazione medica. Si indaga per omicidio colposo. Per l’autopsia c’è ancora da aspettare ma non è escluso che la svolta possa arrivare già nelle prossime ore con il conferimento dell’incarico al medico legale. Sono questi i primi passi della magistratura di Arezzo che già da venerdì si sta occupando della morte di Roberta Mazzuoli, 48 anni, di Abbadia San Salvatore (Siena): la donna, dipendente della coop di Piancastagnaio, non si è risvegliata dopo l’anestesia al San Giuseppe Hospital, clinica privata in città, tra le più grandi della Toscana. Si sarebbe dovuta operare ad un occhio, un piccolo intervento, programmato da tempo. Ma che nemmeno è iniziato, lei si è spenta prima.

La famiglia di lei, che vive con il compagno e il figlio di 16 anni, ha sporto querela ai carabinieri. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo per eventuale colpa medica. Il fascicolo è stato aperto ma al momento è contro ignoti: non ci sono indagati. Dalla denuncia ai militari di Siena è partito l’input per l’inchiesta della magistratura, ma di quella di Arezzo, competente per il territorio di riferimento: la pm Laura Taddei, di turno per le urgenze venerdì scorso, aveva già sequestrato il materiale ma ieri è stato necessario acquisire altra documentazione e così l’incarico al medico legale è slittato. Ma la procura è al lavoro e non sta perdendo tempo, portando avanti gli accertamenti senza tralasciare alcuna pista. Per questo c’è da aspettarsi che verrà conferito già dalle prossime ore, forse. Ad occuparsene con ogni probabilità sarà il professor Mario Gabbrielli, primario delle Scotte di Siena (visto che il San Donato non è attrezzato per gli esami autoptici) che già ha in mano alcuni documenti per le primissime valutazioni.
Gli step successivi dipenderanno dall’esito dell’autopsia che potrebbe non arrivare subito. E poi c’è da capire se verranno nominati consulenti di parte, tutte variabili sulle quali al momento non si può che fare ipotesi. Poi non è da escludere nemmeno l’entrata in scena dei Nas, il nucleo antisofisticazione e sanità dell’Arma, che però, almeno ad ora, non sono stati attivati.
Il nodo dell’inchiesta è comunque stabilire se Roberta Mazzuoli sia morta per una fatalità o per omissioni, negligenze, imperizie di chi era lì con lei, cioè - parrebbe - medici e infermieri, oltre all’anestesista. Silenzio da parte della direzione sanitaria della struttura che però all’indomani dell’episodio aveva diramato un comunicato di cordoglio nel quale però la struttura si era detto pronta a confermare l’impegno per “fare piena luce sull’accaduto, con la massima trasparenza e rigore”.