Arezzo, 17 gennaio 2025 – Omicidio preterintenzionale. Andrà a processo con questa accusa il 37enne che l’estate scorsa rapinò un’anziana di 95 anni scaraventandola a terra. Giuseppina Capponi morirà dopo un mese di agonia. L’imputato ha scelto il rito abbreviato ma rischia fino a 12 anni di carcere.
È arrivato ieri in udienza preliminare il rinvio a giudizio per lo scippatore che adesso dovrà rispondere davanti al giudice di un’accusa ben più pesante: quella di omicidio preterintenzionale. Significa che l’imputato ha provocato la morte di una persona senza avere la volontà di ucciderla. Questa la tesi che ha sostenuto, davanti alla giudice per le indagini preliminari Giulia Soldini, la pm Francesca Eva. La gup ha rinviato a giudizio lo scippatore, che adesso rischia la condanna per omicidio: è un uomo italiano di 37 anni, con precedenti penali contro il patrimonio e legati allo spaccio di droga. Con il suo legale Alessandro Betti ha optato per il rito abbreviato. Si tratta di una formula alternativa che prevede un processo basato sulle sole indagini della procura. Non c’è dibattimento ma l’imputato in caso di condanna ottiene lo sconto di pena di un terzo. La pena va dai dieci ai diciotto anni per questo reato e anche con lo sconto di pena il rischio è prendere anche 12 anni.
I fatti risalgono al maggio di anno scorso. La donna stava passeggiando in pieno centro, ad Arezzo lungo via Cesalpino, quando un malvivente la scelse come vittima del colpo della giornata. Il ladro le si avventò addosso: le sfilò la borsetta e poi, prima di darsela a gambe, la spinse per guadagnarsi la fuga. La 95enne cadde rovinosamente a terra. A chiamare polizia e sanitari alcuni testimoni dell’aggressione. Nel giro di poco gli agenti della squadra mobile diretta dal dirigente Davide Comito riuscirono a individuare l’uomo che intanto si era spostato in via Vittorio Veneto. Portato in Questura, il pm chiese ed ottenne la custodia in carcere per l’individuo con l’accusa di lesioni gravissime. La donna, dopo il furto venne trasferita d’urgenza al San Donato di Arezzo dove le venne diagnosticata la rottura del femore, per la quale era stata operata d’urgenza. Le sue condizioni non si stabilizzarono e dopo poco più di un mese Giuseppina Capponi si spense.