LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Morta in casa da mesi, la figlia rientrata ad Arezzo. Abbandono di incapace l’ipotesi di reato

La donna, 60 anni, è stata trovata dagli agenti della squadra mobile in una camera d’albergo a Rimini. Secondo il medico legale, il decesso della madre ultranovantenne risalirebbe a quattro-sei mesi fa

Arezzo, 4 settembre 2024 – Quella camera d’albergo era diventata il suo mondo. L’hanno trovata in una stanza che guarda il mare, nell’ultimo scampolo d’estate. Lì, dove un tempo aveva incontrato un ragazzo e l’amore, poi tutto era finito, insieme al matrimonio. In quella camera d’albergo Silvia B., 60 anni, forse aveva deciso di chiudere col passato, per sempre. Lontano da Arezzo, dalla casa che divideva con la madre di 92 anni, trovata cadavere nel suo letto sabato, con accanto il gatto, probabilmente morto di stenti. Gli uomini della Mobile guidati da Davide Comito hanno rintracciato la donna dopo aver lanciato un alert a livello nazionale. Hanno bussato alla porta e ascoltato il suo racconto, per ora come persona informata sui fatti, anche se nel fascicolo aperto in Procura dal pm Julia Maggiore è indicata l’ipotesi di reato: abbandono di incapace. Non sono esclusi sviluppi a breve, come lascia intendere il capo della Mobile, tornato ieri nell’appartamento di via Montanara, a ridosso del centro, con gli esperti della Scientifica e i tecnici della Asl: nuovi sopralluoghi, oltre alla rimozione della carcassa dell’animale che sarà sottoposta ad accertamenti. In parallelo l’autopsia disposta sul corpo di Carla Bazzani per chiarire le cause e collocare la morte in un range temporale. Sarà eseguita a giorni.

Intanto, la ricognizione esterna sui resti della novantenne farebbe risalire la morte a quattro-sei mesi. Non sarebbero stati rilevati segni di traumi che possano far pensare a una morte violenta, lo sparo di un’arma o il fendente di un coltello. Difficile stabilire pure se la morte possa essere avvenuta per soffocamento, considerato l’avanzato stato di decomposizione del corpo. Tuttavia resta in piedi ogni ipotesi, compreso quella del delitto. La donna ascoltata in questura a Rimini è rientrata ad Arezzo, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si indaga sui conti correnti per verificare eventuali movimenti di denaro, soprattutto dopo la morte dell’anziana e per capire se ricevesse un’indennità di accompagnamento per assisterla.

Si sa che Silvia non lavorava da 16 anni, si era licenziata da un’azienda di abbigliamento dopo la morte del padre. Finora viveva con la pensione dei genitori. Una vita in salita. Chi la conosce la descrive come un tipo solitario, molto legato alla mamma, ma che nel tempo aveva tagliato i ponti con tutti. Chiusa tra i suoi segreti e le tre stanze della casa dei misteri.