Quattro mesi senza sepoltura. Nessuno che si fa avanti per i funerali, nessuno reclama il corpo di Carla Bazzani che da fine agosto è in una cella frigorifera dell’obitorio. L’anziana era stata trovata morta a fine agosto nell’appartamento di Saione dove viveva con la figlia. E lei, la figlia, 60 anni, è ancora irreperibile. Lo certifica l’esito di nuove ricerche portate avanti dagli uomini della Squadra Mobile su input di Julia Maggiore, il magistrato che coordina l’inchiesta. La donna è indagata per abbandono di incapace e truffa ai danni dello Stato ma non è sottoposta a nessuna misura che ne limiti la libertà di movimento. In questi mesi il magistrato aveva chiesto agli investigatori della Squadra Mobile guidata da Davide Comito di rintracciare la sessantenne. Che non si trova: era stata rintracciata in estate in un hotel a Rimini ma dopo il suo rientro in città è sparita di nuovo. La procura ha bloccato il conto corrente condiviso con la madre e sequestrato il suo telefonino per completare le indagini. Secondo l’accusa, avrebbe continuato a percepire la pensione della madre, 92 anni, anche dopo la morte. Era l’unica fonte di sopravvivenza per due donne che condividevano un dramma della solitudine nella piccola casa in via Montanara. La figlia avrebbe continuato a riscuotere l’assegno almeno da alcuni mesi dopo la morte della madre: tra 4 e 6 mesi, dicono i medici legali.
L’esito dell’autopsia, atteso a giorni, chiarirà un aspetto centrale nell’inchiesta che consentirà di circoscrivere temporalmente il momento della scomparsa di Carla Bazzani e del suo gatto, trovato accanto al letto. Il corpo dell’anziana e quello dell’animale erano quasi "mummificati" secondo i riscontri del medico legale e questo apre la pista all’ipotesi di una morte presumibilmente avvenuta tra febbraio e marzo. Un’ipotesi.
Dalle indagini emergono altri particolari sul dramma che si è consumato nell’appartamento: Carla Bazzani è stata trovata nel suo letto, con il lenzuolo calato sul volto. Indossava un pigiama di pile, particolare che fa pensare a un periodo invernale anche se è probabile che considerata l’età, la donna avesse avuto bisogno di un indumento più caldo con cui proteggersi. Ma in questa brutta storia, resta il rebus di un corpo da quattro mesi senza sepoltura. Come è possibile che parenti o persone vicine alla famiglia non si facciano avanti per dare sepoltura all’anziana?
Il Comune ha dato la disponibilità a sostenere le spese, ma c’è bisogno del via libera del tribunale. E di una mano pietosa che provveda al funerale di una donna morta da sola in casa, con accanto il gatto che con l’ha mai abbandonata. E una figlia che forse voleva fuggire dalla solitudine che ha attraversato le loro vite.
Lucia Bigozzi