AREZZO
Cronaca

Morto ai giardini. Il sostegno Caritas: "Dormitorio aperto un mese in più"

Il direttore Vantini dopo il caso del giovane stroncato da un malore nell’area verde fra Bastioni e stazione: "Andremo avanti un mese in più e vorremmo mettere sulla panchina il nostro numero di telefono".

Morto ai giardini. Il sostegno Caritas: "Dormitorio aperto un mese in più"

di Gaia Papi

Il dormitorio della Caritas in via Fonte Veneziana rimarrà aperto un altro mese. Lo annuncia il direttore della Caritas Fabrizio Vantini. "Quest’anno, grazie a delle donazioni straordinarie, non chiuderemo i primi di aprile, ma a maggio. Momento in cui la stagione si dovrebbe essere assestata". Aiuti straordinari che si vanno a sommare a quelli della Diocesi, ai tanti che donano l’8 per mille alla causa.

"Ma vorremmo fare di più. Magari aver più posti letto e avere strutture adatte all’accoglienza tutto l’anno" spiega all’indomani della morte su una panchina dei giardini Porcinai di un uomo di 26 anni stroncato da un malore. La polizia, intervenuta sul posto, in base alle immagini delle telecamere di sorveglienza, ha escluso altre ipotesi per la morte: dai video si vedrebbe il giovane scendere dal treno, recarsi ai giardini e sedersi sulla panchina dove ha trovato la morte dopo pochi istanti. Il 26enne era conosciuto dai commercianti della zona e pare non avesse mai dato problemi di alcun genere. Sono in corso comunque indagini per chiarire del tutto i contorni di quanto accaduto.

"L’episodio mi ha lasciato molto dolore. Appena saputa la notizia mi sono informato su di lui. So che non aveva mai fatto richiesta di un posto letto alla Caritas, ma con ogni probabilità, invece, era passato dalla nostra mensa" continua.

"Quanto accaduto ci deve risvegliare la coscienza. Farci capire che possiamo sempre fare qualcosa. Sarebbe bello almeno lasciare un segno in quel luogo, cambiare colore alla panchina, scriverci il suo nome, o magari noi, come Caritas, lasciare i nostri contatti. Perché voglio che arrivi forte e chiaro il messaggio – aggiunge – che una coperta e un piatto caldo c’è, sempre, per tutti". "Per questo abbiamo sempre cercato di non mandare mai via nessuno, i casi di eccedenza li abbiamo sempre contenuti. Ma la verità è che non ho un dormitorio attrezzato. Non abbiamo una struttura idonea per ospitare bisognosi tutto l’anno. Quelli che offriamo sono spazi che ricaviamo per non lasciare in strada coloro che non possono contare su una dimora fissa, per dare loro un rifugio e protezione per la notte. Nessuna polemica, ma non abbiamo grandi aiuti da nessuno, se non dalla diocesi e dai privati" aggiunge il direttore.

I numeri sono importanti. Come censito nell’ultimo rapporto di Caritas , da novembre 2022 ad aprile 2023, sono state compilate 63 schede personali, corrispondenti ad altrettante persone che hanno fatto richiesta di accesso alla struttura. Un numero, specificano gli operatori, superiore a quello dell’anno precedente.

"In netto aumento – si legge nel rapporto sulle povertà – la componente italiana (+9%), che si conferma la nazionalità prevalente, seguita da Marocco, anch’essa nettamente più presente rispetto all’anno precedente (+10,9%). In totale sono stati 2.154 i pernottamenti effettivi, con una media quotidiana di circa 14 persone a notte".

"Il dormitorio invernale è una risposta importante che andrebbe strutturato e programmato per l’intero anno. I bisogni sono crescenti su più fronti" conclude il direttore.

"Per questo sono tanti gli interventi a sostegno delle famiglie, delle difficoltà ordinarie, della famosa fascia grigia che sta aumentando. Chiediamo aiuti e facciamo del nostro meglio, se non per risolvere, almeno per alleviare le sofferenze".