CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Morto in moto dopo lo scontro con un cinghiale, paese sotto choc per Andrea Camaiti

Una giornata di lutto per la comunità di Pieve Santo Stefano, dove l’uomo era molto conosciuto. Si occupava, tra le altre cose, anche di fotografia. Le testimonianze sui social dei tanti amici

Uno scatto di Andrea Camaiti, l'uomo morto mentre era in moto dopo lo scontro con un cinghiale

Uno scatto di Andrea Camaiti, l'uomo morto mentre era in moto dopo lo scontro con un cinghiale

Pieve Santo Stefano (Arezzo), 12 agosto 2024 – «Andrea era uno dei tanti bravissimi fotografi del Premio Pieve e la sua generosità ci ha permesso di accumulare ricordi preziosi di tante edizioni". I pensieri intreccciano il dolore e la memoria a Pieve Santo Stefano.

E corrono sul profilo social dei Diari, in una riflessione che racconta affetto e gratitudine per Andrea Camaiti, ucciso a 57 anni da un cinghiale sulla strada di casa.

Era in sella alla sua moto, di ritorno da una cena con gli amici in paese, quando all’improvviso, sullo svincolo per la provinciale 77 l’animale ha attraversato la strada e ha centrato la sua moto. L’ultimo saluto all’autista che per anni ha portato in gita piccini e grandi, sarà stamani alle 9.30, nella chiesa di una Madonna dei Lumi alla quale la comunità locale è da sempre devota. Una comunità intera vive il dolore della tragedia.

Andrea era conosciuto e stimato. La sua passione per la foto lo aveva portato sulla strada dei Diari. E dall’Archivio lo ricordano "sorridente e discreto aggirarsi fra le persone e gli incontri del Premio Pieve. Lo ricordiamo con grandissimo dolore e lo sconvolgimento che le notizie tragiche portano con sé. Lo vogliamo ricordare anche con una sua foto".

Lo scatto di Camaiti fissa il volto di Anna Mencherini, storica lettrice della commissione, nella sua merceria.

In paese le persone sono incredule: basta scorrere i post sui social per rendersi conto di quanto Andrea fosse amato dai compaesani nel contesto di una realtà di provincia dove tutti si conoscono e si aiutano. "Una persona empatica", dice il sindaco Claudio Marcelli, "e con la quale era facile entrare in sintonia e stringere amicizia. La sua passione per la fotografia è stata di grande contributo per noi, soprattutto per gli eventi del nostro Archivio Diaristico Nazionale".

La vittima del tragico incidente era conosciuta anche per il lavoro che svolgeva come autista dei bus dell’istituto medio superiore "Fanfani-Camaiti", ma anche al volante di pullmini privati: grande esperienza alla guida, sia a due che a ruote, e rigoroso rispetto del codice della strada. Oggi sarà un giorno di lutto per Pieve, che inizierà con l’ultimo saluto in mattinata ad Andrea, poi si tornerà ad affrontare l’argomento che sta a cuore al primo cittadino.

«Lo ripeto: ho competenza in materia relativamente al territorio che fa parte del centro abitato – precisa Marcelli - e su questo ho già operato in favore degli abbattimenti dei tanti cinghiali che popolano i nostri boschi e che sempre più spesso scendono a valle per trovare cibo e acqua. Per la parte che rimane del comune di Pieve, compreso il versante nel quale si sono verificati i due incidenti mortali nell’arco di venti giorni, mi rivolgo soprattutto ai cacciatori e lo faccio in modo accorato per un semplice motivo; quando la disgrazia rimane al centro dell’attenzione per l’attualità temporale che riveste, sento da più parti esclamare: ci sono troppi cinghiali, dobbiamo prendere provvedimenti. Poi però, man mano che con il tempo passa anche l’ondata emozionale e la tendenza classica è quella di allentare la presa, con la speranza che non si torni a trattare l’argomento perché magari è successo qualcos’altro, anche che un cinghiale possa aver creato danni ingenti alla carrozzeria di una vettura. Cerchiamo allora di tenere alta l’attenzione e di operare seriamente per ridurre la proliferazione di questi animali".