GAIA PAPI
Cronaca

Schiacciato dalla finestra: muore imprenditore mentre scarica il furgone

La tragedia a Grotte di Castro, nel viterbese. La vittima è un cinquantenne di una ditta aretina. Da una prima ricostruzione si trovava sulla pedana mobile del veicolo ma ha perso l’equilibrio finendo sotto il peso della grande cassa da imballo

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I soccorritori hanno tentato di rianimare l’imprenditore ma senza esito

Arezzo, 18 ottobre 2024 – È morto schiacciato dal peso di alcune finestre. È l’ennesimo incidente mortale quello che ha strappato la vita al titolare di un’azienda aretina caduto dal proprio mezzo e poi travolto dal materiale che stava trasportando.

Si chiamava Domenico Capacci, cinquantenne, alla guida della Tle Capacci, ditta di forniture edili e che produce infissi. E proprio gli infissi stava trasportando quando, per ragioni ancora da accertare, è stato schiacciato dalle pesanti finestre.

E’ successo nella tarda mattina di martedì a Grotte di Castro, comune della provincia di Viterbo, dove Capacci si era recato per consegnare i pannelli ad un ditta del posto.

Secondo una prima ricostruzione l’operaio si trovava sulla pedana mobile del veicolo pronto a caricare il bancale contenente la merce da consegnare. Improvvisamente ha perso l’equilibrio, è caduto a terra, finendo schiacciato dal peso della cassa d’imballo.

La richiesta di soccorso è partita immediatamente. In pochi minuti i sanitari dell’emergenza urgenza sono accorsi sul posto. Durante le lunghe manovre nel tentativo di rianimarlo, è stata allertata anche l’eliambulanza che però, una volta giunta sul posto, è dovuta ripartire vuota.

Inutili le disperate manovre per cercare di salvargli la vita. Per l’aretino non c’è stato niente da fare. Capacci non ha mai ripreso conoscenza. 

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri per gli accertamenti del caso. Spetta a loro ricostruire la dinamica dei fatti e accertare le eventuali responsabilità.

La salma è attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria che valuterà se disporre l’autopsia o una ricognizione cadaverica. Solo pochi giorni fa, il 13 ottobre, si celebrava la 74esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.

Come sempre è stata l’occasione per l’Anmil provinciale di tracciare un bilancio. I dati parlavano di un rassicurante calo degli infortuni. Nel periodo gennaio-luglio 2023, rispetto al 2024, sono diminuiti del 4,1%, per un totale che supera i 2mila 300 infortuni, mentre in Toscana sono aumentati dell’1,6%. Un dato che ha sottolineato anche l’ingegner Ugo Carlo Schiavoni, responsabile Pisll Arezzo Valtiberina, Casentino e Valdichiana.

“Meno infortuni, a fronte di un aumento di addetti. Nel 2018 furono 2695, con un calo nel 2020, fino al 2022 in cui sono stati registrati 2446 infortuni. Numeri che definirei positivi. ​​​​​​

Ma, mentre è fresca la comunicazione di dati che fanno ben sperare verso una inversione di tendenza, in una tarda mattinata di un giorno qualsiasi ecco la notizia di un’altra morte. Di un’altra vita strappata ai propri cari.

“I controlli e le norme più stringenti stanno dando risultati” aveva spiegato il responsabile Pissl. Ma è necessario anche puntare sulla formazione e su un addestramento adeguato a cominciare dalle scuole secondarie per creare una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro. Tema che talvolta sembra troppo astratto, e che torna a riecheggiare in tutta la sua reale forza quando tragedie sconvolgono comunità e famiglie.

La morte di Capacci segue quella di dieci giorni fa quando, nel cantiere della ludoteca del ponte Morandi a Genova, un incidente è costato la vita all’operaio della ditta di Sansepolcro Marco Ricci. Morto a 39 anni.