CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Morto nel cantiere al ponte Morandi. Il paese dà l’ultimo saluto a Marco. Prosegue l’indagine sull’incidente

Questa mattina alle 12 il funerale alle 12 nella chiesa di San Paolo Apostolo, poi la sepoltura a Gricignano .

Morto nel cantiere al ponte Morandi. Il paese dà l’ultimo saluto a Marco. Prosegue l’indagine sull’incidente

Marco Ricci, l’operaio di 39 anni dipendente di una carpenteria metallica di Sansepolcro morto venerdì 4 ottobre scorso a Genova mentre lavorava nell’area del Parco del Memoriale del Ponte Morandi

È il giorno dell’ultimo doloroso saluto a Marco Ricci, l’operaio di 39 anni – dipendente di una carpenteria metallica di Sansepolcro – morto venerdì 4 ottobre scorso a Genova mentre lavorava nell’area del Parco del Memoriale del Ponte Morandi. Il feretro arriverà direttamente stamani dal capoluogo ligure (ricordiamo che il Comune di Genova ha deciso di farsi carico delle spese attraverso l’agenzia Asef) eQurestalle 12 si terrà la Santa Messa funebre nella chiesa di San Paolo Apostolo, a sud del centro urbano della città. La tumulazione avverrà poi nel piccolo cimitero della frazione di Gricignano e con questo atto si chiude il capitolo della cronaca e quello umano del giovane venuto da Roma, che aveva trovato lavoro in Valtiberina; gli amici che qui aveva conosciuto si stringeranno attorno ai genitori di Marco, che risiedono nella Capitale e che oggi vivranno un’altra straziante giornata. Resta in piedi tutto il resto della vicenda legata all’ennesimo tragico incidente sul lavoro, che ripropone sempre più all’attenzione il tema della sicurezza combinato con i ritmi tendenzialmente frenetici, che spesso generano un mix letale. La dinamica dell’accaduto è ancora al vaglio degli inquirenti, che più volte sono tornati sul luogo nel quale giovedì 3 – era il primo pomeriggio – la vittima stava trasportando una griglia del peso di 30 chili, camminando all’indietro e con l’aiuto di un collega. La caduta dal vano del costruendo ascensore, con un volo di 12 metri e 60 centimetri e poi i punti interrogativi che dovranno essere sciolti sulle assi a protezione del vano ascensore che avrebbero dovuto essere fissate e che invece non lo erano, sull’assenza sia della griglia di protezione proprio per prevenire il verificarsi di cadute accidentali, sia anche delle diverse protezioni di sicurezza che avrebbero rilevato gli ispettori dell’ufficio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro (Psal) della Asl 3.

C’è poi l’altro aspetto: il distacco formale di Ricci al cantiere di Genova, che sarebbe arrivato in un momento successivo al verificarsi dell’incidente. Il cantiere rimane sempre sotto sequestro e le indagini sono state affidate al sostituto procuratore Giuseppe Longo e all’aggiunto Francesco Pinto, coordinatore del gruppo "lavoro e salute" della Procura di Genova.