Fabrizio Paladino
Cronaca

Morto nella diga, ancora dubbi sul tragico volo: i familiari escludono il suicidio

Dolore in paese per la fine di Luca: ieri sera una grande veglia di preghiera. In corso l'inchiesta a Forlì, sarà eseguita l'autopsia

Vane le operazioni di soccorso per la donna

Arezzo, 7 maggio 2019 - L’ipotesi suicidio, soprattutto secondo gli investigatori, resta prevalente. Ma la tragica fine di Luca Orlandi è ancora avvolta dal mistero. Nessuno, a partire dai familiari fino agli amici, quelli più intimi, crede che il diciannovenne di Pratovecchio – precipitato nel pomeriggio di sabato in un lato dell’invaso vuoto d’acqua alla diga di Ridracoli che si trova nel parco Nazionale delle Foreste Casentinesi traMeldola e Santa Sofia, in provincia di Forlì – possa aver deciso di togliersi la vita.

Sulla morte del giovane è stata aperta un’inchiesta coordinata dalla dottoressa Laura Brunelli della Procura di Forlì Cesena: si dovrà capire se Luca si sia gettato volontariamente, oppure se la sua sia stata una fatale imprudenza. La stessa Procura ha già richiesto alla società che gestisce l’invaso, Romagna Acque, di poter visionare le immagini delle telecamere che monitorano l’intero perimetro della diga.

Da quelle immagini, potrebbero arrivare risposte, pur se a quanto pare al momento del fatto le telecamere non erano posizionate verso la zona del dramma. Così come dall’autopsia disposta sul corpo del ragazzo, esame che avrà luogo nei prossimi giorni. Sta di fatto che il ragazzo, per finire a terra dopo un volo di quasi 100 metri, si è arrampicato sulle barriere di sicurezza del coronamento della diga alte 1 metro e 80, ha scavalcato la ringhiera del camminamento per poi precipitare nella parte esterna dell’invaso, quella senza acqua.

Nessuno lo ha notato, nemmeno i suoi tre amici che erano con lui. «Andate avanti, poi vi raggiungo» avrebbe detto Luca poco prima del tragico epilogo. Va detto che i ragazzi non partecipavano sabato a un’escursione organizzata dagli scout in quella zona, pur se il diciannovenne faceva parte del Gruppo Agesci Casentino 1 da qualche anno e che, a quanto pare, proprio oggi avrebbe dovuto sostenere un esame interno all’associazione. Intanto ieri sera dopo le 21 è stata organizzata una veglia in ricordo di Luca organizzata proprio dagli scout alla propositura di Pratovecchio.

La sorella di Luca, Matilde, avrebbe confidato agli amici a lei più vicini che Luca anche negli ultimi giorni era sereno come sempre e niente avrebbe fatto presagire a quanto avvenuto. «Aspettavo il ragazzo qui al bar sabato sera intorno alle 19 – dice il titolare del locale di Bibbiena che oggi verrà sentito da carabinieri – Lavorava da me da circa un mese ed è stata la mamma a chiamarmi intorno alle 19,30 per sapere se era arrivato qui visto che non riusciva a contattarlo. Luca era tranquillo, serio e voglioso di imparare il mestiere. Non posso credere che abbia deciso di farla finita».