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La riesumazione del corpo portato avanti dai Nas di Firenze
San Giovanni (Arezzo), 22 febbraio 2025 – Il corpo di Gianpiero Samuelli è stato disseppellito ieri mattina al cimitero di San Giovanni Valdarno. L’operazione è stata coordinata dal nucleo Nas (Nucleo antisofisticazione) dei carabinieri di Firenze, su disposizione dei pm fiorentini Benedetta Foti e Luisa Serranti, titolari dell’inchiesta. Samuelli era originario di Terranuova Bracciolini anche se viveva da molto tempo a Firenze. La famiglia ha deciso di seppellirlo nel cimitero valdarnese, riallacciando così i fili delle sue radici.
Entrambe le riesumazioni – giovedì è avvenuta quella di Carla Ferretti, un’altra delle vittime in alcune Rsa fiorentine – sono motivate dai gravi indizi “a carico di ignoti”, riscontrati dagli inquirenti, in merito a “una tossinfezione alimentare che presumibilmente ha determinato o concorso a determinare il decesso” dei tre ospiti delle rsa di proprietà del Gruppo Sereni Orizzonti.
La salme dei due anziani sono state trasportate adesso all’istituto di medicina legale dell’ospedale di Careggi, a Firenze, in quanto per i pm appare “urgente e indispensabile, al fine di accertare l’ipotesi di reato, effettuare le analisi autoptiche”. Omicidio colposo e adulterazione o commercio colposo di sostanze alimentari rimangono i reati ipotizzati dagli investigatori in questa prima fase.
Su Samuelli intanto arriva la certezza che la notte di domenica 9 febbraio non è stato colto solo da un leggero disturbo con “vomito e diarrea”, bensì è arrivato all’ospedale Santa Maria Nuova dalla rsa Villa Desiderio di Settignano con una “gastroenterite acuta”.
Gli altri anziani morti, oltre Samuelli, sono Daria Tanzini, 89 anni, e Carla Ferretti, 80 anni. I primi due erano ospiti della Villa Desiderio di Settignano, mentre la terza vittima in quella di Monsavano a Pelago. La cena ’incriminata’ è avvenuta domenica 9 febbraio.
E i primi malori si sono verificati nella notte di domenica e la mattina del lunedì. I decessi sono invece avvenuti uno lunedì mattina, uno lunedì pomeriggio e uno nella notte tra lunedì e martedì.
Il menù ’contaminato’ era a base di passato di carote, verdure, coniglio e patate, pizza. In totale si sono registrati 114 casi di gastroenterite su 173 pazienti presenti nelle quattro case di cura coinvolte di proprietà della Sereni Orizzonti.
Sulla scrivania degli inquirenti cominciano intanto a essere depositati i primi risultati degli accertamenti dei Nas. La chiave di volta del caso rimangono comunque i risultati delle autopsie – che saranno eseguite la prossima settimana – sul corpo dei tre anziani. Che diranno cosa realmente è accaduto in quella maledetta cena.