
Obliteratrice
Arezzo, 18 marzo 2022 - «Mio figlio ha solo 15 anni, si è sentito non creduto e trattato con arroganza. Ora, non vuole più prendere l’autobus per andare a scuola e per noi è un problema». Andrea Botti, artigiano castiglionese, è amareggiato quando racconta la disavventura capitata martedì scorso al figlio che frequenta l’istituto superiore di Foiano: il ragazzo è stato multato sul pullman di Autolinee Toscane nel tragitto dalla scuola ad Arezzo dove il padre ha la sua attività professionale. «Mio figlio aveva in tasca un mini-abbonamento da quattro corse, acquistato regolarmente in tabaccheria.
Aveva già utilizzato un ticket; l’altro giorno è salito sull’autobus e come sempre è andato alla macchinetta obliteratrice per annullare il biglietto, ma non funzionava». A quel punto, mio figlio ha fatto «tesoro» del suggerimento che «un paio di mesi fa gli indicò un controllore, in caso di malfunzionamento della macchinetta, ovvero annullare il ticket segnando a penna orario e data del viaggio.
E siccome i guasti alle macchinette sono frequenti, mio figlio si è attenuto al consiglio del controllore. Così ha fatto: verificato il non funzionamento della macchina obliteratrice, ha segnato a mano sul ticket data e orario della corsa e si è seduto.
Ma non è servito a nulla perché all’altezza di San Zeno, sono saliti in autobus una coppia di controllori uno dei quali alle spiegazioni di mio figlio non ha creduto e lo ha fatto scendere per consentire alla collega che era con lui, di sti-lare il verbale di multa: sessanta euro», spiega Andrea Botti che contesta «il modo di fare di questo signore nei confronti di un quindicenne e il fatto di non aver voluto nemmeno verificare se la macchinetta funzionava o meno, come invece mio figlio gli chiedeva di fare. Non c’è stato verso, è scattata subito la sanzione».
Un episodio che ha turbato il quindicenne che «ieri ha chiesto al nonno di andarlo a prendere a scuola e accompagnarlo a casa perchè non vuole più salire sul pullman. Ha paura di riprendere la multa, a seconda del controllore che incontra. Non mi pare giusto, abbiamo regolarmente acquistato il miniabbonamento e lui ha invalidato il biglietto per un disservizio che non dipende da noi».
Non ne fa una questione di soldi Andrea Botti «pure se a questo punto si apre un’incognita a ogni viaggio», bensì rivendica il principio: «E’ mancata la volontà di verificare la situazione come era giusto che fosse e come mio figlio ha sollecitato di fare al controllore. Invece, con tono arrogante ha messo in discussione la sua credibilità passando subito al verbale. Pagherò la multa, ma ho intenzione di segnalare il caso all’azienda». Da parte sua, Autolinee Toscane fa sapere che «l’utente ha tutto il diritto di fare ricorso alla multa e l’azienda accerterà l’accaduto, con verifiche interne».