LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Morta a 22 anni, le sfregiano la tomba: spezzata una scultura sulla lapide

La madre: "Un altro colpo al cuore". I vandali hanno rotto uno dei tre girasoli in ceramica che richiamano il fiore preferito da Federica. Oltraggio a Ferragosto. La tragedia a ottobre sulla "71": automobilista condannato ma niente carcere

Federica Canneti, la studentessa di Ostetricia morta a 22 anni in un incidente

Federica Canneti, la studentessa di Ostetricia morta a 22 anni in un incidente

Arezzo, 17 agosto 2023 – Tiene in mano un girasosole e sorride. Un’immagine di luce, una foto che racconta molto di Federica Canneti, 22 anni, morta in un incidente a Vitiano, sulla strada 71, dieci mesi fa. Quel girasole era il suo fiore preferito, ambasciatore dell’estate, una delle passioni di una ragazza che studiava Ostetricia e sognava l’Africa per aiutare le madri a partorire. La luce, l’energia di una giovane donna che costruiva il futuro pensando a chi sta peggio, spenta un’altra volta da gente senza scrupoli. Nel cimitero di Castiglion Fiorentino la tomba di Federica è stata profanata. I genitori e la sorella, distrutti dal dolore, avevano appena completato l’allestimento della lapide definitiva "ci siamo decisi dopo dieci mesi perchè non ce la facevamo", scrive la madre Rosanna in un post sul profilo social "Sei di Castiglion Fiorentino se", denunciando l’atto vandalico.

Tre girasoli in ceramica è l’opera realizzata dall’artista Edi Magi e voluta dalla famiglia per richiamare il fiore della ragazza. Il più piccolo, è stato staccato e finito in pezzi, ben visibili nelle foto del "prima" e del "dopo", postate dalla madre. Che spiega: "Oggi Ferragosto, giorno triste per noi come tutte le altre feste, ad amareggiare ancora di più la nostra situazione, perché non bastava l’irrisoria sentenza che è stata data per la nostra Fede, abbiamo trovato una bella sorpresa al cimitero". Comincia così il racconto che prosegue. "Abbiamo cercato di fare la lapide definitiva con tutto l‘amore possibile, noi insieme ad Edi Magi che non finiremo mai di ringraziare. L’abbiamo creata appositamente per lei che amava i girasoli, perchè lei era il sole (che hanno spento ). Mesi e mesi di lavoro per un risultato a dir poco incantevole. Abbiamo montato quest’opera d‘arte giovedì pomeriggio, non è passata nemmeno una settimana... e qualcuno ha profanato la tomba della mia piccolina. Hanno cercato di rubare un girasole e lo hanno rotto". Per la famiglia è un altro colpo al cuore lacerato da una ferita che non rimargina. Un gesto barbaro, senza rispetto per la memoria di una ragazza che ha perso la vita in una sera di ottobre nel viaggio verso Arezzo per condividere qualche ora con gli amici. A Vitiano, il conducente dell’auto sulla quale Federica viaggiava, lanciata a velocità di gran lunga superiore al limite consentito, ha perso il controllo: è un ventiquattrenne, originario dell’India, vive in Valdarno. Lui si è salvato, Federica no. L’11 luglio, la lama ha affondato di nuovo il colpo: davanti al giudice, il ragazzo accusato di omicidio stradale aggravato dalla velocità e per lesioni provocate a una terza persona a bordo della vettura, ha patteggiato la pena a tre anni e per lui con ogni probabilità si aprirà la strada alternativa al carcere: affidamento in prova ai servizi sociali (misura prevista dalla legge in caso di condanna inferiore ai quattro anni). "Questa sentenza per noi è un ergastolo", aveva commentato la famiglia di Federica. Che oggi patisce l’ennesimo strazio, perfino sulla sua tomba.