GAIA PAPI
Cronaca

Muore a 26 anni nei giardini: ucciso da un malore

Il corpo senza vita del giovane scoperto davanti alla stazione: era fisso ai Porcinai e conosciuto nella zona Tutto lascia pensare a un malore. Non aveva una casa e dormiva spesso in luoghi di fortuna all’aperto

Il corpo avvolto del giovane libanese avvolto da un lenzuolo

Arezzo, 9 marzo 2024 – E’ morto su una panchina ai giardini Porcinai. Lo ha notato ieri mattina, intorno alle 7, un passante diretto alla stazione. A stroncare la vita di un giovane di 26 anni, di origini Libanesi, un ictus.

Era un senza tetto, conosciuto alle forze dell’ordine, non per i sui reati - aveva un solo precedente per ricettazione - ma perché frequentava la zona giorno e notte. A conoscerlo sopr attutto negozianti e residenti della zona. Il giovane era praticamente sempre lì, ma non avrebbe mai dato fastidio o creato problemi a passanti o commercianti. Spesso era in compagnia di un altro giovane straniero con il quale passava parte delle sue giornate.

Dormiva quasi sempre rannicchiato su una panchina, o sul gradino di una vetrina. Sempre luoghi di fortuna, sotto le stelle. Ieri aveva scelto il lato via Spinello dei giardini, per trascorrere la notte. Una notte più rigida delle precedenti anche se tuttavia le basse temperature non avrebbero influito sulla sua morte, come era stato ipotizzato in un primo momento. Il 26enne è morto invece per una emorragia celebrale. A confermarlo, ieri pomeriggio, l’accertamento medico legale sul corpo disposto dal Pm. Cosa abbia provocato un ictus in un ragazzo così giovane però non è dato saperlo.

Ieri mattina i soccorsi hanno fatto il possibile per salvarlo una volta scattato l’allarme e la richiesta di aiuto. Sul posto i sanitari dell’emergenza urgenza della Asl, con un’automedica e un’ambulanza della Croce Bianca di Arezzo, hanno cercato più volte di rianimarlo. Ma a niente è servito. Insieme ai soccorsi, dopo l’allarme lanciato dal passante, è intervenuto anche il personale della Polizia di Stato che ha subito avviato le indagini, con il conseguente accertamento medico legale sul corpo per cercare di capire l’origine di quella morte. Fin dai primi accertamenti era stata esclusa la pista dell’uso di sostanze stupefacenti, escludendo quindi l’overdose. Anche se la zona è spesso frequentata da assuntori e spacciatori di droga.

Un fenomeno costantemente denunciato dai commercianti della zona. Sul corpo inoltre non erano presenti segni di violenza che potessero far pensare a una aggressione. Morte naturale, si era detto da subito, ma si voleva capire da che cosa fosse stata provocata. Gli agenti della Polizia di Stato hanno visionato anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza che sono puntate sulla zona e che avrebbero registrato proprio i momenti in cui il giovane ha accusato il malore fatale. Dopo gli inutili tentativi per rianimarlo, il corpo senza vita è stato coperto con un lenzuolo e la scena dell’intervento dei soccorritori e della polizia è andata avanti davanti agli occhi increduli di pendolari e studenti.

Un scena già vista in città sei anni fa, quando un altro senza tetto morì per strada. Aveva 43 anni, era di origini serbe, arrivato in città da giovane in cerca di fortuna. E invece. Quella notte di ottobre aveva scelto gli sfiatatoi delle caldaie di un palazzo a Campo di Marte per riscaldarsi dal freddo. Ma lì perse la vita.