REDAZIONE AREZZO

Muore travolto dal treno davanti al parcheggio Mecenate: aveva 57 anni. Linea ferroviaria bloccata, passeggeri a terra

L'impatto intorno alle 23, il primo allarme forse dalle case. Mistero sulle cause. La zona dei binari è protetto da una rete metallica, che però in quel punto appare bucata. Traffico paralizzato LE IMMAGINI DELLA TRAGEDIA

Il treno fermo e il corpo in un angolo lungo i binari

Arezzo, 18 settembre 2014 - Passeggiano sconsolati oltre la sagoma del treno fermo, Un diretto Milano-Terni, il 599 per la cronaca, bloccato tra via Trasimeno e via Duccio da Buoninsegna. Bloccato a lungo, dopo l'impatto fatale ad un uomo di 57 anni. Si chiamava M.D., viveva a ridosso del centro della città. E' la tragedia della notte. La tragedia di un uomo che muore travolto dal treno. Muore in un punto nel quale i binari sono protetti da una rete metallica. Ma c'è anche un bel buco in quella rete, chissà se recente o antica. Muore non straziato dall'urto: evidentemente quindi non travolto in pieno ma urtato o quasi. Perché? E' l'unica domanda alla quale è impossibile rispondere. Certo, c'è l'ipotesi del suicidio, trattandosi di una zona dove è davvero difficile poter accedere per passeggiare o per abbreviare il ritorno a casa. Ma c'è anche la possibilità si sia trattato di un incidente, magari un attimo di distrazione di chi non immaginava ci fosse un treno in arrivo. Un treno che arriva e si ferma. Forse un tentativo di frenata prima dell'impatto, forse subito dopo nell'avvertire l'impatto sorto con le carrozze. Le luci delle case intorno si accendono, a due passi dal parcheggio Mecenate, di notte praticamente deserto. Il treno inchioda. E lì resta a lungo. Sul posto arriva prima il 118, per tentare l'impossibile. Poi la Polfer, per ricostruire le cause della tragedia. Dal treno alcuni passeggeri scendono, si guardano intorno, anche loro tentano di capire. E' il MIlano-Terni, il 599 per la cronaca. Un intrecity di quelli a lunga percorrenza, un Milano-Terni. "Ultimo rfilevamento Bivio Arezzo Sud ore 23.23": i siti che seguono i movimenti dei treni lungo il percorso indicano la tragedia, un po' come certi tracciati aerei quando il velivolo scompare da ogni pannello. Il ritardo si allunga, si dilata, un po' come l'angoscia di chi si affaccia su quel punto della ferrovia. Il povero corpo è coperto da un lenzuolo, sul quale le luci delle fotoelettriche rimbalzano, quasi squarciando il dolore e i dubbi della notte.