REDAZIONE AREZZO

Mureddu: "Io, l'uomo in ogni dove: la banca, Boschi, i servizi segreti"

Intervista integrale al mediatore sardo, amico del faccendiere Carboni: l'incontro romano col padre del ministro. Rosi? "Lo vedevo al Bar Cristallo, ma forse non ci hanno mai presentato". "Direttore Bpel: ne parlammo a Roma"

Valeriano Mureddu

Arezzo, 18 gennaio 2016 - Figlio di un pastore sardo, personaggio enigmatico, legato ad ambienti massonici internazionali e amico fraterno del faccendiere Flavio Carboni. È Valeriano Mureddu, 47 anni, l’uomo che ha fatto da ponte tra papà Boschi e Carboni per due incontri avvenuti a Roma nei mesi nei quali Banca Etruria cercava un nuovo direttore generale. Il giorno dopo conferma di aver spesso frequentato il Bar Cristallo. "Conosco Boschi da dieci anni e lo salutava: con lui c'era Rosi ma forse non ci hanno mai presentato".  

Come ha conosciuto Boschi? «Saranno stati 10 anni fa, avevo impiantato nuovi vigneti mentre lui era a capo di una cantina sociale. Lo avvicinai per chiedergli consigli sulla vinificazione».

Vi siete frequentati spesso? «No, soprattutto da quando la figlia è diventata ministro».

Eppure è lei che lo porta nell’ufficio di Carboni a Roma in via Ludovisi... «In realtà ogni tanto ci vedevamo, anche negli ultimi due anni, sia nel 2014 che nel 2015 ».

Veniamo al 2014, quando combina l’incontro romano. «Gli incontri sono due, fra giugno e luglio di quell’anno».

Qual era lo scopo? «Volevo presentare Flavio Carboni a Boschi».

Etruria in quel periodo cercava un direttore generale, Boschi le chiese di fargli qualche nome? «Una richiesta ufficiale non me l’ha fatta, ma sapeva dei miei contatti ad alto livello in Italia e in tutto il mondo».

Anche con Carboni? «Anche con lui».

Chi è per lei Carboni? «Un fratello maggiore, quasi un padre».

Torniamo a Boschi: gli fu indicato qualche nome? «Ricordo quello di Fabio Arpe, il fratello di Matteo».

Fu lei ad avanzare la candidatura? «Non direttamente, Carboni lo chiese a Gianmario Ferramonti (politico e talent scout tecnologico, ndr) che gli fece il nome di Fabio Arpe, lo riferì a me e io lo riportai a Boschi».

Lei conosce Ferramonti? «L’ho visto soltanto una volta a Roma».

Era presente Carboni ai due incontri in via Ludovisi? E parlaste di Banca Etruria? «Sì, c’era, e inevitabilmente parlammo anche della banca visto che doveva essere scelto il nuovo dg e che Boschi era vicepresidente».

C’era anche Lorenzo Rosi? «No, non c’era».

Lei è al centro di una vicenda giudiziaria a Perugia, così sostengono fonti umbre.. . «Fate pure una verifica, non c’è assolutamente nulla»

. Ad Arezzo sembra che lei si vantasse di appartenere ai servizi segreti. Anche questo risulta da fonti investigative... «Lo dite voi, lo dicono loro».

E lei cosa dice? «Ho avuto qualche incarico dai servizi».

Quali incarichi? «Certi ruoli si hanno ma non si dicono».

Servizi civili o militari? «Non ne parlo, stop».

Lei dove risiede? «Io sono in ogni dove»