REDAZIONE AREZZO

Nasce il movimento di Giovanni Toti: ecco i nomi in provincia

Lucia Tanti: alleati con Lega e Fdi, verso un Pdl 2.0

Lucia Tanti

Lucia Tanti

Arezzo, 12 agosto 2019 - Nasce in provincia con Lucia Tanti  il movimento politico di Giovanni Toti. Ad Arezzo danno il via al  comitato costituente Lorenzo Bernardini e Domenico Alberti, in Valdarno sarà Stefano Bellezza Capogruppo del centrodestra nel Comune di Pergine- Laterina,  in Valdichiana sarà Massimo Salvadori capogruppo nel comune di Marciano della Chiana insieme a Mauro Nofri di Monte San Savino, in Casentino c'è Alberto Ciampelli capogruppo a Poppi e Consigliere della unione dei comuni, in Valtiberina il punto di riferimento è Alfredo Romanelli sindaco di Monterchi ma aderisce anche Claudio Baroni sindaco di Caprese Michelangelo. Si occuperanno della organizzazione e della comunicazione a livello provinciale Simon Pietro Palazzo mentre referente per le politiche giovanili sarà Mattia Delfini. "Questi sono i nominativi che daranno avvio alla fase costituente dice Lucia Tanti - Congressi o primarie definiranno un progetto locale e nazionale. A settembre avvieremo un tour programmatico vero e proprio che stiamo calendarizzando in questi giorni. Sono davvero contenta delle tante persone che stanno aderendo e ciò dimostra la voglia, fino ad oggi un pochino soffocata, di costruire un progetto nuovo di ispirazione cristiana, riformista e liberalconsevatrice collegato stabilmente e lealmente a FDI, Lega e tutte le realtà anche civiche in vista di un Pdl 2.0 pronto ad entrare a testa alta nella terza repubblica. Nella città di Arezzo in particolare ci sono molte persone in avvicinamento ma qui tutto è rimandato alla verifica tra tutto il centro destra e Forza Italia che si terrà a settembre. Per me su Arezzo ogni avvicinamento sarà accolto con totale disponibilità a patto che nel DNA di chi arriva ci sia ben visibile la lealtà al centro destra e soprattutto il rispetto degli elettori che hanno  premiato Ghinelli già nel 2015 e che intendono proseguire nel 2020 senza tentennamenti: qui non c'è posto per le ambiguità, per i piedi in troppe scarpe o per i distinguo inutili. Insomma: a 360 gradi per noi è il "modello Arezzo", quel modello che ha iniziato in Toscana la riscossa del centro destra "del buongoverno". Quanto a me seguirò per ora Arezzo in prima persona pur avendo accettato con grande piacere la richiesta di impegnarmi nel comitato nazionale".