LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"Neanche con la fiction troviamo dipendenti" Il locale del set di Fosca in caccia da 18 mesi

Code per scoprire i luoghi della serie, il deserto per le assunzioni. Lo Scugnizzo riduce i coperti per servire tutti. Vestri: "Ce me mancano 5"

di Lucia Bigozzi

Il megafono ripete da un anno e mezzo il solito refrain: "Cerchiamo personale da assumere". La voce corre sui social, nelle bacheche delle agenzie interinali e sui post-it degli uffici per l’impiego. Niente da fare; nemmeno quando a offrire lavoro, con regolare contratto è la Chiantineria, il locale preferito da Fosca Innocenti, protagonista dell’omonima serie tv che flirta con il titolare della vineria dove, giusto una settimana fa, il "ciack si gira" della seconda serie è risuonato tra Corso Italia e Piazza Grande.

Alla Chiantineria tra l’ormai famoso lampadario e i tavoli "logati" con le etichette più prestigiose, Vanessa Incontrada e Francesco Arca danno vita alla trama della fiction girata tra Arezzo e i girasoli di Castiglion Fiorentino, ma nella realtà di tutti i giorni Laura Migliorini e il marito Simone Fatucchi, fanno i conti con il lavoro che tira e il personale che manca.

"Da un anno e mezzo stiamo cercando un sommelier per la vineria e un camierere, e non si trova nemmeno una commessa part time per il negozio" spiega Laura che non si arrende e continua a diffondere annunci e a fare colloqui. "Purtroppo è capitato anche che alcune persone chiedono di lavorare in nero per non far aumentare il reddito della famiglia oppure per non intaccare quello di cittadinanza. E’ una delle tante sfaccettature del problema".

L’ultimo paradosso di una stagione in netta ripresa, tanto da aver colmato il gap con i numeri del 2019, risale a pochi giorni fa: "Abbiamo fatto il colloquio con una ragazza risultata idonea; abbiamo attivato le procedure per l’assunzione secondo il contratto nazionale con la retribuzione prevista e superiore a dieci euro l’ora, ma dopo alcuni giorni di impiego nel locale, ha detto di aver cambiato idea e che aveva da studiare", racconta Laura. Il punto dolens comune a chi fa impresa nella ristorazione è che manca personale qualificato e "risultare idoneo in una selezione non vuol dire avere competenze". Nei due anni di pandemia con i ristoranti chiusi per lungo tempo e poi riaperti a singhiozzo, chi aveva esperienza e specializzazione si è ricollocato in altri settori professionali lasciando una prateria tra i tavoli di ristoranti, vinerie e locali del centro che in questa estate torrida, hanno ingranato la marcia e vanno a mille.

Laura e Simone ogni giorno affrontano una navigazione a vista cercando di restare in equilibrio per soddisfare la richiesta dei clienti che entrano e chiedono notizie su Francesco Arca. "E’ un attore molto amato. Le ragazze e le signore vogliono vedere l’interno del locale e riconoscono la parete con i vini, il lampadario. Qualcuna si spinge oltre e domanda il suo telefono cellulare, ma la curiosità maggiore riguarda la sua personalità e il suo stile. Molti anche i fans della Incontrada e il locale ha avuto grande visibilità".

E’ stato grazie a Fosca Innocenti e alle sue indagini se "a luglio ho potuto mandare in ferie il personale perchè la Chiantineria è rimasta chiusa una settimana per le riprese sul set. L’anno scorso abbiamo saltato tutti il riposo. Ma non mi lamento perchè è già tanto lavorare", spiega Laura. Da Corso Italia a via Crispi, il refrain non cambia e Federico Vestri racconta cosa accade nella sua impresa: "Avendo tre attività siamo alla continua ricerca di persone da assumere con il contratto nazionale. Abbiamo una ventina di dipendenti ma siamo sotto di cinque unità. C’è bisogno di personale qualificato e stabile, cioè non solo ragazzi che arrotondano per pagarsi vacanze o università". E siccome non è facile trovare chi il mestiere lo sa già fare, Federico è arrivato al punto di "chiedere duranti i colloqui quanto una persona è disposta a lavorare". Capita anche che al danno si aggiunga la beffa: "Ho avviato le pratiche per un’assunzione e pagato il corrispettivo dell’iter burocratico, ma il primo giorno di lavoro non si è presentato nessuno". Allo "Scugnizzo", Pierluigi Police ha cambiato metodo di lavoro: "Ho ridotto il numero dei coperti per garantire ai clienti un servizio perfetto e ai miei dipendenti una qualità del lavoro alta. In questo modo riusciamo a fronteggiare una stagione molto positiva".