C’era una volta un quartiere affollato e dinamico ma ingiustamente considerato per anni la Cenerentola della città. Ora Cenerentola ritrova la sua scarpina e si prepara al ballo: lui, anzi lei, Pescaiola. La grande strada circondata da condomini e attività, prova a diventare grande e lo fa per mano a nomi di prestigio. I Negrita e il mondo Woodworm da una parte, gli ideatori della trasformazione dell’ex mercato ortofrutticolo in Orto Creativo, un centro polivalente, incrocio di auditorium, palcoscenici, scuole di musica, spazi di incontro per il quartiere.
E a poche decine di metri Beppe "Sugar" Angiolini, che ha già rilevato i Silos giganteschi che troneggiano e vegliano sulle case, per farne un altro straordinario punto di riferimento: per l’arte, la cultura, e forse per la moda della quale lo stilista è il massimo interprete e non solo aretino. Un progetto in via di formazione, che l’imprenditore conferma dalle grandi sfilate di Parigi e dettaglierà nei prossimi mesi. Il ruggito di Pescaiola, a colpi di musica e di bellezza.
L’operazione Orto Creativo va: grazie al Comune e all’assessore Alessandro Casi, sta provando a recuperare i ritardi infiniti di un’idea che oscilla sulla città ormai da anni. Il prezzo con il tempo è lievitato, anche per "merito" del Covid. La palazzina centrale, il cuore pulsante dell’idea, è salita a 5 milioni e mezzo di euro, la rete di collegamenti e il parcheggio intorno ai due milioni e passa. Intanto i lavori procedono sul lato delle vecchie celle frigorifere e dei magazzini, proprio per il parcheggio. Per lo stabile i lavori sono stati consegnati alla ditta vincitrice, punto di partenza la messa in sicurezza antisismica e la bonifica.
E il punto di arrivo? All’ingresso un ristorante e un bar, potenzialmente aperti tutti i giorni e con uno chef di grido per firmarne la parte gastronomica. Poi due ali simmetriche. Ospiteranno la sede operativa della Woodworm e lo spazio registrazione dei Negrita. Intorno spazi di produzione, salette di regia, sale per incontri e mostre: tra gli interessati ad entrare in partita era già emersa la disponibilità di Spazio Seme.
Un’altra ala per coworking, aperta ai liberi professionisti sul mercato. E il fiore all’occhiello: una piccola "università della musica", spazi di formazione anche per i mestieri colletarali, dai manager ai produttori agli organizzatori. E naturalmente un auditorium da mille posti, con possibilità di ampliamento all’esterno. L’ideale, ad esempio, per i concerti zero, le date di partenza dei grandi tour dei nomi più prestigiosi. E i Silos, i giganti di cemento armato costruiti negli anni Trenta per immagazzinare i cereali nell’epoca in cui l’obiettivo era l’autosufficienza alimentare? Sono quattro piani infiniti, potenzialmente idonei ad ammassare qualcosa come 45mila quintali di cereali. Un reperto architettonico della prima metà del Novecento, ha sfiorato tante volte la demolizione, nel 2004 c’era stato invece un convegno della Brigata dei Monumenti e di tante realtà aretine per studiarne il riutilizzo.
Che ora è appeso a Beppe "Sugar", una sorta di Houdini della moda aretina: arte, cultura, la moda stessa, finalmente lo spazio dove ospitare i giganti del settore ai quali è legatissimo. Che oggi sono con lui a Parigi: ma domani?