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Nel mirino dei truffatori digitali. Oltre 1700 denunce in un solo anno

I dati forniti dell’ultimo report fotografano la diffusione del fenomeno su tutto il territorio provinciale. Delitti informatici, truffe e frodi sono i reati più frequenti. I rischi maggiori quelli legati agli affari.

AREZZO

Natale è uno dei periodo dell’anno in cui anche gli aretini guardano all’acquisto online per i regali e per cercare l’offerta giusta, spesso dovendo fare i conti però anche con i rischi della rete. Accanto a quelli che sono le certezze rappresentate da portali ormai ritenuti sicuri, veri e propri colossi, sono presenti anche realtà meno "professionali". È anche a causa loro se Arezzo nel giro di un anno ha perso ben dieci posizioni in tema di sicurezza con furti e delitti informatici pronti a pesare come non mai. I dati sono quelli forniti dalla classifica stilata dal Sole 24 Ore solo pochi giorni fa e proprio i numeri forniti dal report evidenziano come nel giro di pochi mesi si sia verificato un aumento nell’ordine di circa 11 punti circa i delitti informatici, tenendo Arezzo alla 78esima posizione in classifica sul fronte della sicurezza.

Ma c’è di più. Andando a vedere le singole voci del tema sicurezza ecco che è possibile notare come ad Arezzo e provincia sono state registrare qualcosa come 521,5 denunce ogni 100 mila abitanti legate a truffe o frodi informatiche. Per l’esattezza sono state oltre 1700 le denunce in un solo anno (riferite al 2022), restando all’incirca sullo stesso livello del periodo precedente.

Un dato che mette il territorio aretino tra le prime 21 città in questa categoria. Tra l’altro questo è il dato più alto nel diagramma sicurezza e reati. Basti pensare ad esempio che i furti ai danni di esercizi commerciali sono la seconda voce più significativa, ma in questo caso le denunce ogni 100 mila abitanti sono per l’esattezza 117,3. Nulla se paragonato alla categoria informatica. Sempre per dare un’idea di quanto sia alta l’incidenza dei reati legati alla tecnologia i furti in abitazione collocano Arezzo al 46esimo posto nazionale con 224,7 denunce ogni 100 mila abitanti. Segno del passaggio dei tempi, di una popolazione che soprattutto durante e dopo la pandemia e il lockdown ha dovuto fare i conti e conoscenza con la tecnologia e non solo per quanto riguarda, scuola, lavoro, contatti. Le truffe e le frodi spesso e volentieri sono riferite a denaro che viene inviato da un privato ad un altro, a fronte di un acquisto di un bene il cui annuncio appunto compare e viene visualizzato in rete. Il pagamento spesso viene effettuato tramite carte ricaribili.

Ma insieme ai dati negativi ce ne sono altri positivi, come ad esempio quelli legati alla durata media delle cause civili (settimo posto) e quello delle estorsioni (ottavo).

Matteo Marzotti