Arezzo, 7 gennaio 2023 - «Ho incontrato Putin poche volte in tutta la mia vita e quando ho ricevuto dei riconoscimenti o all’apertura delle Olimpiadi. Non ho mai avuto un sostegno finanziario dal governo russo". Anna Netrebko, uno dei più grandi soprani al mondo, non si fa scivolare addosso l’offensiva della comunità ucraina aretina, che chiede a gran voce che il suo concerto di febbraio venga cancellato. E tramite il general manager risponde punto su punto. "Contro di me solo false accuse" è la sintesi che rimanda al mittente. Ma intanto la protesta monta.
Malgrado le parole del sindaco chiudano la porta all’ipotesi di cancellare la serata, la comunità prepara l’ultima mossa. Una grande manifestazione di piazza. "Chiederemo – ci conferma Natalija Gebrich che tiene le fila dell’iniziativa – Sant’Agostino, perché prevediamo l’arrivo di pullman da mezza Italia". Qui, a due passi dal Petrarca, il palcoscenico sul quale la cantante dovrebbe esibirsi. Anzi, si esibirà. Anche il presidente della Fondazione Guido Monaco interviene sul clima nato intorno all’evento.
"Noi siamo con l’Ucraina e quindi vicini alla comunità aretina, lo abbiamo dimostrato in mille modi: però i loro rappresentanti non devono superare il limite. Non accettiamo lezioni di democrazia nè inviti alla censura". Posizione che fa il paio con quella del sindaco, "è solo un’artista", e che pare sbarrare la strada definitivamente alle richieste di stop. Posizione del sindaco alla quale la soprano, tramite sempre il manager, si appoggia. "Anna Netrebko non promuove opinioni politiche. Canta".
Ma intanto quello a cui tiene è rispondere alle "falsità" emerse dalle accuse. "Il ministero degli interni austriaco non ha mai espresso sdegno per la donazione di un milione di rubli per il teatro di Donetsk, in zona occupata dalle forze russe: mai alcuna dichiarazione in tal senso". Ma è solo l’inizio.
«Ha cantato in quel teatro per i terroristi dell’autoproclamata repubblica filorussa del Donbas? No, non si è mai esibita nè all’Opera di Donetsk nè in altro luogo in Ucraina". E ancora: nel libro "nero" stilato dagli ucraini compariva l’annullamento nel 2014 di un suo concerto al Metropolitan di New York.
"No, Anna è apparsa in 12 spettacoli al Met nel 2014 e altri 14 nel 2015". E riportano a rinforzo una dichiarazione del Met dopo la donazione. "Non dobbiamo essere d’accordo con le opinioni degli artisti. Sosteniamo Netrebko come uno dei più importanti cantanti d’opera del mondo, siamo orgogliosi canti qui". Esibizioni cancellate nel 2022 a New York e Berlino? "No: a Berlino sono state cancellate di comune accordo e saranno recuperate a giugno". La donazione all’Opera di Donetsk "risale a inizio dicembre 2014 e "il Guardian ne ha confermato l’arrivo ai dipendenti dell’Opera".
Quindi? «Non ha senso che un teatro cancelli preventivamente concerti prima del dicembre 2014 a causa di quella donazione: nè una cancellazione a dicembre 2014 nè nel 2015 a causa di quel contributo". Ma la comunità ucraina rilancia, snocciola siti del proprio Paese che la inseriscono tra i sostenitori di Putin, lei con insistenza lo nega. E con tutta la voce che le ha donato la natura. Davanti alla quale forse solo una guerra poteva dividere il mondo.