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"Neujahrskonzert: danze, arie e melodie d’opera", il concerto

Il Concerto di Capodanno è un evento primo nel suo genere in Valtiberina Toscana e sarà ospitato a Sansepolcro il...

Il Concerto di Capodanno è un evento primo nel suo genere in Valtiberina Toscana e sarà ospitato a Sansepolcro il 1° gennaio alle 17 all’Auditorium di Santa Chiara. Come suggerisce il sottotitolo "Neujahrskonzert: danze, arie e melodie d’opera", il programma è una fusione di stili e influenze che evoca l’eleganza delle danze di palazzo e la solennità delle grandi produzioni teatrali, atmosfere che appartengono a epoche passate, ma che attraverso la magia della musica possono essere assaporate ancora oggi.

"Siamo entusiasti di promuovere questo concerto, che non solo arricchisce l’offerta culturale per Sansepolcro, ma rappresenta anche un’opportunità per valorizzare il nostro territorio", ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Francesca Mercati, ricordando come l’Amministrazione Comunale di Sansepolcro abbia fortemente voluto la realizzazione di questo spettacolo, in collaborazione con l’Associazione Amici della Musica. "Con la sua unicità, questo evento rafforza il nostro impegno nella valorizzazione di iniziative artistiche di qualità. Vogliamo offrire ai cittadini e ai visitatori una proposta elegante e raffinata, che auspichiamo possa diventare col tempo un appuntamento imperdibile e di richiamo per la Città."

Sul palco si esibirà il Sestetto Poco Fa, un gruppo di noti musicisti altotiberini costituito nel 2022, che, grazie a un organico agile e compatto, capace di suggerire le sonorità di un’orchestra in miniatura, ha già saputo farsi apprezzare in numerose esibizioni tra Toscana e Umbria. Il nome della formazione è un acrostico delle iniziali degli strumenti che compongono l’ensemble, al cui interno troviamo Denise Tamburi (flauto e ottavino), Mirko Taschini (oboe), Mario Comanducci (clarinetto), Mirko Alessio Umani (percussioni), Paolo Fiorucci (fisarmonica) e Lorenzo Tosi (pianoforte).

Il fascino neoclassico della sala da concerto è la cornice per un repertorio che unisce la longeva esperienza viennese con il ricco patrimonio operistico italiano ed europeo.