LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"Non ha più il reddito di cittadinanza? La assumo io". Lei ha perso tutto, lui la chiama

Moreno Rossi legge su La Nazione la storia di Cristina Mirandola dopo l’sms che l’ha sospesa dal sussidio. "Da anni cerco personale, pronto a farle un contratto". Subito la risposta: "Sono contenta, lo incontrerò"

Arezzo, 3 agosto 2023 - "Ho letto la storia di Cristina e ho deciso di proporle un lavoro". Moreno Rossi si divide tra il bar di famiglia in via Lazio, l’ufficio dove dal 1997 tiene i conti di quaranta condomini e l’impresa di pulizie "che ho rilevato l’anno prima della pandemia per aiutare un amico in difficoltà". Non immaginava che "con l’esplosione del Covid, esplodesse anche il lavoro in questo settore. Così, mi sono trovato ad affrontare una mole di clienti che avevano bisogno di servizi".

La sua impresa dà lavoro a sei persone "tutte regolarmente assunte", ma non bastano a soddisfare le richieste: dalla pulizia delle scale nei condomini, alla sanificazione certificata di ambienti, dall’igiene in uffici e aziende, a un fenomeno in aumento sopratutto dopo la pandemia. "Ci contattano molte persone per la pulizia settimanale delle loro case; dalle finestre al garage passando per i pavimenti e lo spolvero dei mobili". Il problema di Moreno è che da due anni non riesce "a trovare persone disposte a lavorare in azienda e per questo sono costretto a rinunciare anche a diverse richieste dei clienti. Rinunciare al lavoro perché non trovo chi lo fa e con un contratto regolare, mi sembra davvero un paradosso assurdo", sbotta.

Cristina Mirandola, 59 anni, vive da sola e a breve si trasferirà in Valdarno dove spera di trovare un lavoro "essendo una zona con molte fabbriche e quindi come maggiori possibilità di un posto stabile". Fino a lunedì poteva contare su cinquecento euro al mese garantiti dal reddito di cittadinanza, ma adesso il sussidio per lei è sospeso. Un sms le ha comunicato il cambio radicale e al nostro giornale Cristina ha raccontato il disagio: "Già riuscire a restare in equilibrio con cinquecento euro al mese è durissima perché devo rinunciare a molto di quella che era la mia vita prima che la pandemia portasse l’azienda dove lavoravo alla decisione di non riaprire più i battenti. In questi mesi ho cercato altre opportunità ma senza esito; ho mandato curricula in giro e tenuto contatti con l’ufficio provinciale per l’impiego eppure i risultati concreti non sono arrivati".

Cristina contava su quella cifra, al punto di decidere di "cambiare tutto un’altra volta per ripartire da capo". A giorni si trasferirà in Valdarno dove vive la figlia con la famiglia "nella speranza di trovare una nuova occupazione. Ho già preso casa in affitto ma ora la sospensione del reddito, mi crea u n grosso problema".

Due storie che si incrociano per motivi di necessi tà: Moreno va a "caccia" di collaboratori; Cristina sta cercando un datore di lavoro. "Sono disponibile ad assumerla con un contratto a tempo pieno, una retribuzione netta di 1200 euro per quaranta ore settimanali e quattordici mensilità; oppure se il lavoratore ha esigenze particolari, sono pronto anche a un part time. Sono contento di poter dare un’opportunità a una persona che vuole lavorare. Mi sono capitati giovani e adulti che, alla fine, hanno rinunciato sostenendo che preferiscono restare a casa con la garanzia del reddito di cittadinanza e ho avuto anche chi mi ha chiesto di lavorare in nero perché lo riceveva e non voleva perderlo", spiega Moreno che non nasconde la delusione dell’imprenditore che ha lavoro ma non lavoratori interessati. Tuttavia non si arrende. Come Cristina che nei tornanti, quelli più duri della vita, è riuscita a restare in piedi e a camminare. "Sono felice dell’offerta di lavoro e sicuramente incontrerò l’imprenditore" risponde Cristina al telefono mentre prepara gli scatoloni per il trasloco. Accanto a lei c’è Argo, un pastore tedesco "che è un angelo custode. È viziato e lo curo come un figlio", sorride. Accetta l’offerta di Moreno e si prepara all’incontro. Forse, quello che potrebbe segnare la ripartenza.