"Non lo ha mai sentito davvero come suo padre"

Alessandro Ruschi racconta la difficile relazione con un padre distante e aggressivo, ma trova conforto nell'arte e nell'affetto di Sara.

"Non lo ha mai sentito davvero come suo padre"

"Non lo ha mai sentito davvero come suo padre"

A maggio compirà diciotto anni, ma finora i compleanni "in quella casa non erano come li avrebbe desiderati o come se li immaginava. Lui era impaurito dal modo di fare del padre, talvolta aggressivo, ma sopratutto indifferente nei suoi confronti, non c’era dialogo e non lo ha mai sentito veramente vicino". Il racconto di Alessandro Ruschi rievoca momenti, brandelli di una vita difficile. Una vita appena sbocciata nei suoi anni più belli per un ragazzo cresciuto in fretta, con un padre descritto come assente e distaccato. Non così con Sara, con la quale trascorreva il tempo libero disegnando. Già, la passione di Sara nei rari momenti liberi dal lavoro in un hotel di Castiglion Fiorentino. Ritratti di donne, volti dalle espressioni tristi, paesaggi rigogliosi: forse un mondo parallelo nel quale rifugiarsi. Ma al figlio non ha mai detto nulla, anche se il suo sguardo triste e malinconico tradiva una sofferenza interiore. Il figlio di Sara tra due mesi sarà un giovane uomo e nella casa degli zii e del nonno prova a rimettere in piedi il suo futuro.