Notte bianca, ventimila in centro. Saldi a rilento ma è festa sulle strade

Folla nella città chiusa al traffico, sosta selvaggia ovunque. Le tavolate trasformano via Roma e via Crispi

Notte bianca, ventimila in centro. Saldi a rilento ma è festa sulle strade

Notte bianca, ventimila in centro. Saldi a rilento ma è festa sulle strade

La conquista invisibile. Senza fare troppo rumore, la fiera ha strappato la sua prima edizione in notturna. Non i 200 banchi antiquari, chiusi con lo spago nella notte dello shopping, ma quella ventina di stand che sono il suo braccio operativo a Sant’Agostino, la terra degli artigiani. Luci accese nella pazza folla che stringe d’assedio la piazza e il centro.

È la notte bianca, sotto le insegne della Confcommercio, quella dell’unico assalto dell’estate. Un assalto più contenuto rispetto ad altre edizioni, comunque oltre ventimila persone a gravitare tra le barriere di via Roma e quelle del Prato. Un fiume di gente, famiglie e comitive di amici in movimento tra le vetrine scintillanti dei negozi e la magia di una serata speciale.

Il grande caldo scalfisce il muro di folla tradizionale, così come in giornata aveva annacquato i saldi. Una partenza prudente nella città degli sconti al debutto, tagli medi ai prezzi del 30% anche se mascherati dietro il classico "fino al 50%". Prudenti i negozianti e prudenti i clienti, che frenano la voglia di riempire gli armadi. "Le vendite non sono andate forti ma recuperemi" assicura il presidente di Federmoda Paolo Mantovani. Meglio come al solito l’intimo, le profumerie, le catene low cost ma è solo l’inizio di una partita che durerà due mesi.

E che riparte in serata, tra le luci della notte bianca. Ai margini del centro l’assalto alla sosta. Parcheggi sold out e macchine ovunque. Guido Monaco torna terra di abusivi, l’autostazione viaggia al tutto esaurito; e se ti vedono in macchina ti chiedono se stai andando via, come se tu non fossi in divieto di sosta. Piazza San Jacopo balla la salsa, Sant’Agostino lancia i palloncini: ma a ballare sono soprattutto i locali. Che della notte bianca sono i protagonisti. Via Crispi è una tavolata a cielo aperto, piazza Grande lo stesso come sempre, la Badia è punteggiata di lucine.

Vola la rete dei vicoli, quelli che ricuciono la trama dei collegamenti tra il Corso e via Madonna del Prato. Nei tempi d’oro anche altre strade si inventavano piazze, tra tavoli e fiori. Ma ora è la stagione dei pareggi, non quella delle vittorie. Su, all’ombra del Prato, cresce il villaggio del Mengo, gli stand di una festa che sta per iniziare, con migliaia di persone pronte a invadere il grande tappeto verde per una settimana di musica live; lì proprio dietro l’angolo della notte bianca.

Sant’Agostino si incendia per il lancio dei palloncini nella loro versione più ecologica, la folla per circa mezz’ora si concentra lì, convergendo da tutti gli altri angoli del centro. Uno spettacolo che nessuno si vuole perdere, un momento di emozione collettiva che si ripete di anno in anno. Un modo per accendere l’estate.

Il resto è un groviglio di tavoli tra i banchi della Fiera, incastrati tra gli stand legati a salsiccia e il passeggio della movida. Il cuore della Fiera si ferma per qualche ora e lascia la strada ai negozi ma soprattutto ai ristoranti. Qualcuno, seguito con curiosità scavalca l’ingresso delle vetrine. I più lo fanno al massimo per chiedere informazioni. I coraggiosi passano al registratore di cassa. Ma in giro dominano non le buste regalo bensì minigonne e stivali.

Il commercio aspetta la sua rivincita ma sapendo che è la notte bianca, non quella dei miracoli. La gente aspetta le ferie ma senza sapere se arriveranno. I banchini di Sant’Agostino si giocano la loro grande occasione. Nella notte delle speranze e delle illusioni. "Ti aspettavo al barre" grida una ragazza al telefono. Evidentemente a vuoto: il suo principe non era tra i ventimila.

LuBi