Una biturgense alle prese con i profili dei monumenti cittadini e con sacerdoti e soprattutto suore, tutti rigorosamente di spalle nel fascino del buio che si alterna con la luce del giorno. Tre soli colori – il bianco, il nero e il blu – ma tanto significato: sono queste le "Notti nel Borgo" di Ida Gorini Chimenti, ovvero le 16 opere dell’artista di lungo corso esposte fino al 13 dicembre alla Sansepolcro Art Gallery di via XX Settembre. La fascinazione del mondo naturale, un’intima religiosità che trova la propria armonia espressiva nel ritrarre, nei luoghi più suggestivi e conosciuti di Sansepolcro (si notano bene i lineamenti della cattedrale e di altre chiese, ma anche del balcone sopra l’Arco della Pesa), figure di suore stilizzate dedite a opere di misericordia: sono esempi calzanti e tratti distintivi della creatività di Ida Gorini Chimenti, pronta ad accettare l’impegnativa sfida dell’accorta dosatura cromatica e dell’intensa narrazione pittorica di soggetti legati al sacro e alla religione. La pittrice affronta anche l’eterna contraddizione fra i limiti degli esseri umani e la sconfinata spiritualità divina, la quale genera a volte un senso di piccolezza e solitudine nelle anime dei mortali: efficace sintesi di questo è la figura di un sacerdote, ritratto solo (e sempre ovviamente di spalle) davanti a un universo blu e nero. Un ambiente, uno sfondo, una scenografia, che accomuna anche altre opere di Ida Gorini, ma che suscita emozioni diverse in chi guarda, ora intrise di speranza ora ammantate di una grazia sottile. Per lei, che resta comunque un’artista per diletto, si tratta della terza personale a Sansepolcro dopo quelle di successo datate 1970 e 1991, non dimenticando le numerose collettive alle quali ha preso parte con i suoi dipinti.
CronacaNotti nel Borgo. La mostra di Ida Gorini