Nove nascite in meno di 24 ore. Cicogna da record alla Gruccia

Sette maschietti e due femminucce hanno tenuto impegnato lo staff di ostetricia e ginecologia

Nove nascite in meno di 24 ore. Cicogna da record alla Gruccia

Lo staff di ostetricia e ginecologia dell’ospedale del Valdarno

di Maria Rosa Di Termine

MONTEVARCHI

Per l’ospedale del Valdarno le 24 ore a cavallo tra l’8 e il 9 settembre resteranno negli annali. Motivo? Il record di nascite, ben nove, condensate in poco più di un giorno. Sette maschietti e due femminucce che si sono affacciati al mondo in un numero insolito per il trend abituale del monoblocco dell’ospedale di Santa Maria alla Gruccia. E in particolare del reparto di Ostetricia e Ginecologia, diretto dal dottor Filippo Francalanci, che peraltro ha superato a pieni voti il test dei parti ad un ritmo davvero incalzante. Molti cadenzati, ma due in contemporanea mentre ne arrivava un terzo da gestire in emergenza. E’ lo stesso responsabile del punto nascita valdarnese a raccontare i dettagli dell’escalation dei vagiti dei piccini che hanno sì impegnato senza tregua il personale, ma anche riempito di soddisfazione i cuori di ciascuno dei componenti del team.

"Di norma – spiega il dottor Francalanci - un centro nascita di primo livello con un bacino di utenza come il nostro viaggia al massimo sui tre parti giornalieri. Negli ultimi tempi però registravamo poche nascite sebbene nell’ambulatorio della gravidanza si vedessero tante gestanti ormai prossime al traguardo. Scherzandoci su ci domandavamo se avrebbero partorito tutte insieme e la previsione alla fine si è rivelata esatta".

Quantomai variegata la nazionalità delle mamme dei nove neonati. Quattro di loro sono italiane, una di nazionalità rumena, una albanese, una pakistana, una indiana e una nigeriana. Otto di loro hanno dato alla luce i bimbi in modo spontaneo, due utilizzando anche la vasca nativa che sta riscuotendo sempre maggior gradimento.

"E’ una soluzione che piace – continua il dottor Francalanci – e rende attrattivo il nostro presidio rispetto ad altri ospedali. Ogni anno sono circa 90 i parti in acqua, una cifra davvero ragguardevole".

Per una mamma, invece, è stato necessario il cesareo in emergenza. "Eravamo già impegnati con ben due travagli quando siamo stati chiamati dal pronto soccorso per le condizioni di una donna, giunta in ambulanza e alla 36esima settimana di gestazione, con valori pressori altissimi, tipici di un attacco eclamptico". Si tratta in questo caso di una pericolosa sindrome ostetrica provocata da un’improvvisa ipertensione arteriosa e che può avere gravissime conseguenze.

"Poteva essere un momento non semplice da gestire visto l’affollarsi delle situazioni e al contrario abbiamo predisposto velocemente la sala operatoria e grazie ai colleghi e alle colleghe del pronto soccorso e alla rianimazione del plesso è stato possibile far nascere in sicurezza la piccola e monitorare in ambito rianimatorio la gestante. Madre e figlia stanno bene in virtù di un lavoro di squadra che mette in risalto le professionalità del nostro ospedale in grado di assistere gravidanze con efficacia ed efficienza anche in situazioni molto complesse". Francalanci infine ringrazia l’intera équipe del reparto, con una menzione speciale per le ostetriche "che seguono le donne con tanta passione e competenza", e l’Azienda Sanitaria "che sta investendo sul punto nascita valdarnese con l’obiettivo di valorizzarlo e farlo funzionare sempre meglio".