di Sonia Fardelli
CAPOLONA
Ritardi nella realizzazione della nuova scuola consortile di Capolona e Subbiano. E l’argomento torna di nuovo in discussione in consiglio comunale con richiesta di chiarimenti da parte della minoranza di "Capolona dentro noi". I lavori per la costruzione dello stabile erano iniziati prima del Covid, ma poi, superata l’emergenza sanitaria, non erano mai ripartiti speditamente. Questo febbraio sono state poste le parti metalliche. Poi negli ultimi tre mesi c’è stata una nuova battuta d’arresto. Ora i lavori sono ripresi con la sistemazione di scarichi e fognature. La minoranza si chiede però quanto ci vorrà a finire la scuola e se il budget iniziale di 3 milioni di euro più Iva basterà, visto che ad oggi per la realizzazione dello scheletro sono stati spesi 1,6 milioni di euro. Attualmente la scuola media consortile è in una sede temporanea con pagamento di affitto nei locali della Casella a Capolona mentre la segreteria si trova a Subbiano in via Signorini. Gli studenti che frequentano l’istituto sono circa 400, divisi in quattro sezioni, visto che quest’anno i ragazzi sono diminuiti ed è stata eliminata la E. I giovani sono dai comuni di Capolona, Subbiano e anche Arezzo, che ha alcuni paesi molti vicini al Casentino. Una situazione di stallo che non piace neppure al sindaco di Capolona Mario Francesconi che proprio in questi giorni si è mosso ufficialmente come amministrazione. "Sono state messe delle condizioni precise per iscritto all’azienda - dice - chiedendo dei punti fermi per velocizzare il lavoro e perché tutto riprenda con i tempi giusti come previsto dal cronoprogramma. Anche se con grande ritardo vogliamo che la ditta riprenda il lavoro con i ritmi con i quali eravamo partiti all’inizio dell’anno. Questo è stato intimato all’azienda". E se le operazioni al cantiere non ripartiranno velocemente potrebbe esserci anche la revoca dei lavori. "Le possibilità sono tante - dice il sindaco - tutto dipende da quello che succederà nei prossimi giorni". I ritardi non sono nemmeno imputabili all’aumento dei costi. "Per l’aumento dei prezzi c’è il decreto aiuti - spiega Francesconi - possiamo fare riferimento ad un fondo nazionale che ci permette di coprire gli aumenti che giustamente l’azienda richiede. Riguardo ai tempi come amministrazione vogliamo che la scuola sia completata a fine anno scolastico 2024/25".