Deciderà entro il mese che sta per cominciare. E sarà lui, alla fine del percorso dentro le istituzioni e nel confronto con i sindaci dell’area vasta, a designare il nuovo direttore generale della Asl che abbraccia le province di Arezzo, Siena e Grosseto. L’ultima parola, spetta al governatore toscano Eugenio Giani che replica a chi lo accusa di portare ritardo sulla tabella di marcia verso la nomina del nuovo manager che guiderà l’azienda dopo i sei anni di Antonio D’Urso. "Se decidessi prima della scadenza al 1 dicembre, mancherei di rispetto nei confronti del dottor D’Urso. Lui ha una struttura che mi consente di nel mese di dicembre di fare la scelta", osserva il presidente della Regione ai microfoni di Teletruria a margine del Forum Risk.
Una sottolineatura che indica la rotta: impiegare le prossime settimane per una valutazione complessa perchè, appare ormai abbastanza chiaro, che la scelta ricadrà sulla rosa di "papabili per il ruolo apicale. Appare infatti più sfumata, almeno in questa fase, l’opzione di un incarico ad manager che arriva da altre regioni. E se questa sarà la traiettoria che Giani seguirà, la decisione si muoverà lungo un elenco di 41 nomi di altrettanti professionisti idonei al ruolo di direttore generale.
Professionisti presenti nella lista regionale aggiornata con delibera del luglio 2023, anche se c’è un albo nazionale al quale attingere. Fra i papabili, in pole position c’è la senese Simona Dei, ex direttrice sanitaria dell’Asl della Toscana Sud, passata un anno fa allo stesso incarico nell’Asl Centro. Una scelta che accontenterebbe il territorio e quanti chiedono competenza e conoscenza dell’area vasta.
Per il momento il testimone di D’Urso dal 1 dicembre passa nelle mani di Antonella Valeri, direttrice amminiastrativa. La partenza del dg per la Provincia di Trento – di cui è già stato nominato dirigente della sanità –, è infatti fissata per il 30 novembre.
Giani respinge con forza le accuse: "Chi parla di ritardi parla di strumentalità politica e di irresponsabilità". Poi considera l’operato del direttore generale in partenza per Trento "molto positivo" e ne sottolinea "la grande capacità di dialogo e confronto con gli enti locali", soffermandosi "sul ruolo politico di D’Urso che è stato molto importante, perchè un direttore generale deve saper fare questo. Nella parte di Toscana che comprende le province di Arezzo, Siena e Grosseto ci sono capoluoghi di provincia con capoluoghi amministrati da governi diversi dal mio orientamento politico, eppure non ci sono mai stati problemi. Questo rapporto di operatività e di filtro che D’Urso ha svolto in questi anni è stato molto proficuo".
Dunque il toto-dg scatterà dal 1 dicembre e caratterizzerà le prossime settimane come sempre accade di fronte a una nomina strategica per un’azienda di area vasta come la Asl Toscana Sud Est. Ma Giani non ha fretta, vuole ponderare bene prima di decidere il nome che segnerà il nuovo corso.