
Montagnini e Agnelli
CASTIGLION FIORENTINO, 8 dicembre 2018 - Tornano a parlarsi il Comune di Castiglion Fiorentino e il gruppo Maccaferri, ieri l’incontro in Municipio fra il sindaco Agnelli, il vice Turchi e l’assessore Milighetti e i vertici di Seci Real Estate. «Eravamo alle carte bollate, ora riapriamo il dialogo, chiusa la questione della centrale a biomasse torniamo a parlare del futuro dell'area ex Sadam». Sono le parole di Agnelli al termine dell'incontro con Giuliano Montagnini, amministratore delegato della sub holding immobiliare del gruppo Maccaferri. Al centro del vertice il «che fare» di quel grande spazio che si trova fra La Nave e Manciano, dove prima sorgeva lo zuccherificio Sadam. «Non ci siamo dimenticati di Castiglion Fiorentino – ha detto Montagnini, accompagnato da alcuni collaboratori a palazzo San Michele – abbiamo con il sindaco un costruttivo rapporto e via via ci confrontiamo sulle varie opportunità e notizie che ci arrivano». L'ad del gruppo chiarisce che le operazioni di bonifica ambientale stanno per concludersi e che l'iter concordato con il Comune e con tutte le autorità competenti è in via di completamento. Seci è disposta a vendere o affittare tutto o parte dei terreni e degli immobili che si trovano nell'area, ma l'assenza di infrastrutture come strade e collegamenti ferroviari, impedisce di prevedere che nella zona si possano insediare alcuni tipi di realtà produttive: «Non si può fare logistica – ha detto Montagnini – e anche la previsione di attività, come i parchi divertimenti, che richiamino pubblico o un grande numero di utenti resta non praticabile». La zona si trova fra due strade provinciali, la sp25 e la sp27 che ha anche dei noti problemi di percorribilità al ponte di Brolio. «Siamo disponibili, compatibilmente con le previsioni del regolamento urbanistico, a parlare con chiunque abbia progetti sostenibili per il nostro territorio – dichiara Agnelli che ricorda che l'area non è di proprietà del Comune. Ci stiamo rendendo conto che dal punto di vista infrastrutturale presenta alcuni limiti oggettivi e noti, purtroppo il difficile raggiungimento alle grandi vie di comunicazioni non aiutano a portare avanti un processo di riconversione in alcuni settori quali ad esempio la logistica – prosegue Agnelli – Auspichiamo di continuare questa nuova fase di collaborazione per trasformare un’area industriale dismessa in una nuova opportunità produttiva, di cui il territorio ha sicuramente bisogno».