Manutenzione gentile. È questa la parola d’ordine che guida l’azione del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, soprattutto quando si tratta di interventi che interessano i corsi d’acqua situati in aree di elevato pregio ambientale. Un approccio attento e rispettoso che permette di preservare l’equilibrio naturale, garantendo al contempo la sicurezza idraulica. Recentemente, in Casentino, gli operai dell’Ente hanno portato a termine operazioni mirate di ripristino e controllo delle opere idrauliche, intervenendo con cura sulla vegetazione.
L’obiettivo era chiaro: eliminare solo la copertura vegetale che occultava le strutture di cui si rendeva necessario il monitoraggio, senza alterare l’ambiente circostante. Il risultato è stato positivo: il paesaggio è rimasto intatto, la biodiversità tutelata e la sicurezza migliorata. Le operazioni hanno interessato il Torrente Staggia, lungo la statale che conduce al Parco delle Foreste Casentinesi e al Passo della Calla, ma anche il Torrente Fiumicello e il Fosso della Cerra, da Pratovecchio al Mulino di Valiana, in un contesto di grande valore paesaggistico e naturalistico. Le opere idrauliche presenti sono state riportate alla luce con interventi minimi, ma efficaci, che non hanno avuto impatti negativi sull’ecosistema.
"Questa operazione ci consente di valutare lo stato delle opere per garantire efficienza e funzionalità ai corsi d’acqua in modo da mitigare il rischio idraulico in territorio montano e da migliorare la sicurezza dei centri abitati del Casentino che si trovano nelle aree di valle", spiega l’ingegner Enrico Righeschi del settore difesa idrogeologica e referente dell’Unità idrografica omogenea Casentino. La Presidente del Consorzio, Serena Stefani, sottolinea l’importanza di questa filosofia operativa: "Sempre più spesso il Consorzio adotta una manutenzione ordinaria attenta alla biodiversità. Riteniamo strategico coniugare gli aspetti idraulici con gli aspetti ambientali a tutela della flora, della fauna e del paesaggio, che rappresentano una eccezionale ricchezza per i territori – continua, spiegando come "un approccio rispettoso della vegetazione riparia consente soprattutto di preservare gli esemplari sani in grado di proteggere le sponde dalle erosioni, che rappresentano una grande criticità nel territorio casentinese".
Gli interventi "leggeri" applicati sulla vegetazione fluviale in Casentino, hanno così permesso sia il ripristino delle strutture salva fondovalle che la tutela della biodiversità e il rispetto dell’ambiente.