Una enorme buca che ha tradito diversi automobilisti, ma è soltanto l’ultimo capitolo di una situazione della E45 che nel corso di questo inverno è stata più difficile di quanto si possa immaginare. Basta scorrere i post sull’oramai noto public group che si chiama appunto "Vergogna E45" (per la cronaca, in un anno gli iscritti hanno fatto registrare un’autentica impennata, salendo da 8mila a ben 18mila, il che vorrà dire qualcosa) per rendersi conto che ci troviamo davanti a una sorta di bollettino di guerra o quasi. La segnalazione di ieri mattina, per tornare a quanto sottolineato in apertura, era diventata un avvertimento per chi percorre l’arteria in direzione sud: poco prima dell’uscita per Madonnuccia di Pieve Santo Stefano, la buca con la grossa pietra aveva costretto diverse vetture a fermarsi per la rottura di pneumatici e cerchi; una delle macchine era quella dell’autore del post. È doveroso ricordare che a distanza di pochi metri, in pratica all’altezza del ponte che sovrasta la superstrada proprio allo svincolo, un’altra buca potrebbe rivelarsi a rischio soprattutto per quegli utenti che solo sporadicamente percorrono la Orte-Ravenna, dal momento che chi lo fa giornalmente o con maggiore frequenza la conosce da tempo e quindi sa che in quel punto deve schivarla. Ma non è finita. Torniamo indietro fino a martedì scorso, 28 gennaio, quando nel primo pomeriggio un altro automobilista ha attraversato il tratto appenninico fra Valsavignone e Canili di Verghereto, quello caratterizzato sia dai viadotti che dai cantieri inamovibili che da lungo tempo lavorano sul ponte Tevere IV.
Ebbene, ecco quanto ha scritto sul gruppo: "Veramente pericoloso con buche, acqua e ghiaia sparsa. Doppio senso di marcia stretto con camion che ti sfiorano, provenendo dall’altro senso e ti schizzano addosso acqua e detriti. Sono uscito a Canili ed ho preferito arrivare a Bagno imboccando la strada vecchia, quella di Montecoronaro, molto più sicura".
Un’affermazione che suona come un vero e proprio disastro, confermato da chi fa notare come i lavori sul Puleto (il viadotto chiuso nel gennaio di sei anni fa) avevano sconsigliato di prendere la E45 in caso di pioggia, perché il fondo era pieno di buche e sembrava quasi una mulattiera, fino a quando non è stato asfaltato. L’ultimo capoverso lo abbiamo riservato a quanto avvenuto tre giorni fa: mezzo pesante in avaria sempre sul Puleto e in un punto dove attualmente è istituito il doppio senso di circolazione. Risultato: traffico paralizzato e code, perché non c’è la viabilità alternativa. A questo proposito, il nuovo prefetto di Arezzo, Clemente Di Nuzzo, ha inteso stringere i tempi: a giorni verranno aperte le buste relativamente alla gara sull’assegnazione dei lavori del primo stralcio della vecchia 3 bis da Valsavignone a Canili, per i quali ci sono a disposizione cinque milioni di euro dal settembre 2023. Finalmente dovrebbe essere la volta buona!