REDAZIONE AREZZO

Oggi arriva la Festa dell’Agricoltura nelle Dimore Storiche

La terza edizione di "Coltiviamo la Cultura: Festa dell’Agricoltura nelle Dimore Storiche" promuove il legame tra cultura e agricoltura in 11 regioni italiane, valorizzando il patrimonio storico e le tradizioni rurali del Paese.

Oggi si svolge la terza edizione di "Coltiviamo la Cultura: Festa dell’Agricoltura nelle Dimore Storiche", un evento promosso dall’Associazione Dimore Storiche Italiane per portare l’attenzione su due delle principali risorse del nostro territorio nazionale: la cultura e l’agricoltura, beni non delocalizzabili il cui sostegno è strategico per lo sviluppo del Paese e, in particolare, delle aree interne. La Festa dell’Agricoltura rappresenta un’occasione importante per approfondire le numerose sfaccettature di questo legame virtuoso, pertanto le dimore storiche apriranno le loro porte per accogliere il pubblico che intende approfondire questo tema e tracciarne i possibili sviluppi. Sono 11 le regioni italiane coinvolte. In Toscana il Castello di Contignano a Radicofani e il Castello di Montegonzi ad Arezzo ospiteranno aziende vinicole, apicoltori, produttori di pasta e di prodotti cosmetici. Il Comune di Cavriglia sarà presente a Montegonzi per presentare il nuovo campo da golf e il recupero storico-monumentale del borgo di Castelnuovo dei Sabbioni. "Le nostre dimore - spiega Alessandro Calvi di Bergolo, Consigliere Nazionale A.D.S.I. e promotore dell’iniziativa - costituiscono un patrimonio turistico di rara bellezza e il perno di un’economia circolare per i borghi su cui insistono. La metà di questi immobili si trova in piccoli Comuni e oltre il 30% delle aziende vitivinicole italiane afferisce ad una dimora storica. Quest’anno abbiamo riscontrato un interesse crescente da parte di tutti i Soci con una notevole partecipazione, specie considerando la grande eterogeneità delle strutture associate e dei prodotti agroalimentari del territorio italiano. Un plauso va allo sforzo dei proprietari aderenti nella ricerca delle aziende ospiti e per aver ricreato quel connubio storico tra dimore e realtà agricole che ha definito le tradizioni rurali del nostro Paese".